Proseguono a buon ritmo le indagini sulla giovane coppia uccisa a colpi di pistola a Pordenone: parliamo di Teresa Costanza e  Trifone Ragone. Soldato lui (per la precisione sottoufficiale dell'esercito), studentessa della Bocconi di Milano che aveva già conseguito la laurea lei, i due erano una coppia molto invidiata ed affiatata, una coppia moderna che, da circa un anno o poco più, aveva deciso di vivere sotto lo stesso tetto. Trifone, originario del barese, aveva 29 anni, lei 30. La donna aveva lavorato a Milano nel settore assicurativo ed era stimata da tutti in ambito professionale a Pordenone.

Una vera e propria esecuzione

Hanno sparato prima all'uomo e poi alla sua compagna, con una pistola calibro 7,65. La coppia si trovava nel parcheggio di una palestra. Teresa stava aspettando che l'uomo uscisse: i due sono stati colpiti a tradimento, mentre si trovavano in auto e non hanno avuto scampo. Teresa era originaria di Agrigento e, come si è detto, era una dipendente di un'Agenzia assicurativa. Tre colpi sono stati esplosi contro di lui, due contro Teresa, da distanza ravvicinata. Il caso, al momento, è un vero e proprio giallo.



Trifone Ragone non era uno qualunque. Era un culturista con due obiettivi importanti da conseguire: qualificarsi per i Campionati nazionali ed entrare in pianta stabile nel prestigioso "gruppo sportivo" dell’Esercito.

Lavorava duro per questo. A Teresa Costanza piaceva lavorare di notte nei locali notturni, come cubista o banconista, come tante altre ragazze della sua età, ma sembra che i genitori non fossero a conoscenza di questa sua attività parallela al lavoro principale. Perché non sapevano nulla? Forse erano contrari?



Anche Trifone Ragone si dilettava come animatore di feste di addio al nubilato o come modello, riscuotendo anche un certo successo, avendo un fisico ben costruito che non passava certo inosservato, ma anche un volto molto espressivo.

Gli investigatori stanno vagliando la testimonianza di una cameriera di un pub che ha riferito di un uomo dall’accento meridionale da lei notato, che la sera del duplice omicidio stranamente si fece prestare il cellulare da lei per fare una chiamata e si è messo a parlare in modo concitato con una donna. Prima di ridarle il telefono, però, questo "mister x" ha cancellato il numero relativo alla chiamata effettuata.





C'è poi la testimonianza di un frequentatore abituale della stessa palestra che dice di avere notato, la sera del delitto, un'automobile, forse un'Audi, con due persone a bordo, un uomo e una donna. Non sappiamo ancora che valore dare a queste testimonianze. Sarà compito degli investigatori approfondire la questione.

Per tentare di sbrogliare la matassa gli investigatori sono intanto impegnati ad indagare nei locali notturni frequentati dalle due vittime, sperando di ricostruire meglio i loro movimenti e le loro conoscenze, così da capire le premesse che possono avere portato a un gesto così estremo attraverso qualche testimonianza illuminante.