La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di revisione del processo per Antonino Speziale, il tifoso ultrà del Catania condannato a 8 anni di carcere per l'omicidio dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti, nel corso di scontri durante il derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007.
La decisione della Cassazione conferma la sentenza della corte d'Appello di Messina che nel 2013 aveva già dichiarato 'inammissibile' la richiesta di revisione.
Speziale: la richiesta di revisione del processo.
La richiesta di revisione del processo era stata avanzata dai legali di Speziale e sostenuta dal procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello, sulla base del 'ragionevole dubbio', a causa dell'insufficienza e della contraddittorietà delle prove di accusa.
Secondo la tesi difensiva, l'ispettore Raciti sarebbe morto non per le conseguenze del lancio di un lavello da parte di Speziale e Daniele Micale, l'altro ultrà del Catania condannato a 11 anni, ma in seguito all'investimento accidentale da parte di un fuoristrada della polizia.
Speziale era stato condannato in primo grado a 12 anni, ridotti a 8 in appello e confermati in Cassazione il 14 dicembre 2014. La richiesta di revisione era stata dichiarata 'inammissibile' dalla corte d'Appello di Messina, in mancanza di fatti nuovi che giustificassero la riapertura del procedimento. Immediato il ricorso in Cassazione da parte degli avvocati di Speziale che è stato rigettato con la sentenza depositata in data odierna.
Nell'accogliere con amarezza la sentenza, i difensori di Speziale hanno dichiarato di non voler rinunciare alla speranza che i testimoni della morte di Raciti 'trovino il coraggio di parlare'.
La difesa di Speziale da parte del mondo ultrà.
Il caso di Speziale, condannato per l'omicidio Raciti, è stato sostenuto da tutto il mondo degli ultrà, con cori e striscioni durante le partite di calcio in tutto Italia e anche all'estero, fino al caso degli incidenti della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, quelli della tragica morte di Ciro Esposito, nel corso dei quali il capo ultrà napoletano, Genni 'a carogna, indossava una t-shirt inneggiante alla libertà per Speziale.