Emergono notizie molto interessanti per quanto riguarda il caso di Yara Gambirasio, che dopo cinque anni non è ancora stato risolto. Durante l'ultima udienza del processo a Massimo Giuseppe Bossetti, sospettato di avere ucciso la ragazzina, si è parlato della prima fase delle indagini, ma anche di un dettaglio che potrebbe clamorosamente fornire la tanto attesa svolta del caso. Spunta, infatti, un'altra testimone: si tratta di una donna, Anna Maria Prati, che il 26 novembre 2010, ovvero il giorno della scomparsa di Yara Gambirasio, stava utilizzando un "walkie talkie".

Ecco tutti i dettagli delle ultime indiscrezioni su questo complesso caso.

Yara Gambirasio, spunta una misteriosa intercettazione

La donna stava usando una ricetrasmittente per comunicare con la figlia, che vive nella casa di fronte. Anna Maria Prati abita a Ponte San Pietro, un paesino che dista circa ottocento metri dalla palestra frequentata da Yara Gambirasio. Durante la comunicazione con la figlia, la donna sentì una frase molto strana: "Ce l'ho, l'ho presa, sto arrivando". Anna Maria Prati ha dichiarato di ricordarsi anche l'ora: "Mi ricordo di avere sentito questa strana frase nel pomeriggio tardo, tra le 18.15 e le 19.15, perchè stavo per vedere uno dei miei programmi preferiti", rivela la donna.

C'è il forte sospetto che colui che ha pronunciato questa frase possa avere fatto riferimento alla povera Yara Gambirasio; sulla questione, comunque, gli inquirenti stanno lavorando incessantemente. La testimonianza di Anna Maria Prati, infatti, potrebbe rivelarsi decisiva per la soluzione di questo delicatissio caso. Ma non è finita qui; nell'ultima udienza del processo a Massimo Giuseppe Bossetti, infatti, è emerso un altro particolare molto importante: la palestra che frequentava Yara aveva in dotazione un furgone molto simile a quello dell'imputato. Il giorno della scomparsa della tredicenne ginnasta, il mezzo era in movimento. Chi lo guidava? Molto probabilmente il custode della palestra, che non è mai entrato nel raggio dei sospettati.