I miliziani dell'autoproclamato Stato Islamico si sono macchiati di nuovi attacchi terroristici in Siria.I nuovi attentati dell'Isis sono stati effettuati nelle città di Tartus e di Jableh, città di importanza strategica per il regime di Bashar al Assad.La notizia è stata divulgata dall'ONG "Osservatorio Siriano per i Diritti Umani" e, secondo quanto riportato dai media, il bilancio sinora è di almeno 120 morti.I miliziani dell'autoproclamato Califfato hanno compiuto gli attentati tramite l'esplosione di autobombe e l'impiego di kamikaze.

L'attacco di Tartus vicino alla base russa

Secondo quanto riferito dal "Corriere della Sera" e da altri quotidiani e media nazionali e internazionali, l'attacco che l'Isis ha compiuto nella città di Tartus è stato effettuato nelle vicinanze della base militare russa di Latakia.

Indubbiamente tale attacco terroristico è un chiaro segnale di sfida da parte dei miliziani dell'Isis verso Assad così come verso la Russia di Vladimir Putin, la quale non molto tempo fa è intervenuta in Siria a fianco dello stesso Assad contro l'Isis e altre formazioni di stampo islamista.

La guerra dell'Isis e dell'islamismo radicale contro la Russia

L'Isis ha l'obiettivo principale di combattere contro il mondo considerato "infedele", a partire dall'Occidentepassando per i paesi islamici(e non) che non sono conformi all'interpretazione estremista dell'Islam che l'autoproclamato Stato Islamico propaganda.Un'obiettivo importante dell'Isis è costituito dalla Russia, la quale è considerata un forte ostacolo sia per questioni legate alla geopolitica sia in quanto si auto considera "baluardo" dei valori cristiani nell'area euroasiatica.

Inoltre, c'è da segnalare che per capire la forte avversione dell'Isis verso la Russia bisogna far riferimento anche a questioni storiche, che vedono le formazioni islamiste radicali in lotta contro i russi da almeno trent'anni, a partire da quella guerra in Afghanistan da cui nacque Al Qaeda e senza dimenticare la costante guerra civile in Cecenia che contrappone diverse formazioni islamiste alla Russia.