Con un tweet pubblicato appena un'ora fa sul suo profilo, Beatrice Borromeo da oggi, 29 luglio, il suo commosso addio a Marta Marzotto. Per lei non era certo il personaggio pubblico che era per tutti noi. Per lei era la nonna, una delle figure a cui si è più legati. O meglio, la sua "nonita", come si legge nel tweet qui sotto.
Ciao nonita mia ❤️ pic.twitter.com/d2T8EvTaZx
— Beatrice Borromeo (@BorromeoBea) 29 luglio 2016
L'addio di Milano alla sua stilista: ciao Marta
La repubblica di Milano, oltre naturalmente a tutti gli altri organi di stampa, sta dando in queste ore la notizia della scomparsa della stilista Marta Marzotto.
Solo pochi giorni fa avevamo salutato Robin Williams, il cui compleanno sarebbe caduto il 21 di luglio. Si legge che la stilista era da tempo malata, ed era infatti ricoverata da giorni nella clinica La Madonnina. Qui si è spenta stamane all'età di 86 anni. Una donna che a modo suo ha fatto la storia d'Italia. Aveva appena finito di scrivere la sua autobiografia, che racconta di una vitacome ce ne sono poche. E' passata infatti dalle stanze della politica ai saloni della Moda arrivando dalle risaie. Ricordiamola così.
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Da mondina a signora della moda
Marta Marzotto era nata a Reggio Emilia nel 1931.
La sua era stata un'infanzia estremamente povera, tanto che da ragazza faceva la mondina, come sua madre, un lavoro decisamente faticoso. Suo padre era un casellante ferroviario Tuttavia c'era qualcosa in lei, anzi evidentemente c'era tanto, perché negli anni a seguire sarebbe diventata una figura di riferimento nel panorama italiano.
Probabilmente si tratta di quello che lei stessa si attribuiva: la libertà. Marta era una donna libera, che ha vissuto le sue passioni e le sue idee fino in fondo. Modella, mamma, stilista, musa del pittore Renato Guttuso, disegnatrice di gioielli, nonna, contessa. Una vita a 360 gradi. Una morte dignitosa, riservata, come è stata lei in vita, senza quegli scandali che al giorno d'oggi sembrano d'obbligo se si vuole essere qualcuno.
Evidentemente, lei lo era. E ripeteva che era impossibile annoiarsi, dato che aveva troppe cose da fare. Il suo segreto era forse questo. Dopo i funerali commoventi dedicati al gigante buono del cinema Bud Spencer, ora ci aspettano quelli di Marta.
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Dalle risaie ai saloni della moda
Marta Marzotto lavorava come mondina sino a quando non è diventata un'apprendista sarta. Si trasferisce a Milano dove inizia a lavorare nel mondo della moda e conosce quello che diventerà suo marito: il conte Umberto Marzotto. Un amore che sfocia in un matrimonio e alla nascita di ben 5 figli. Marta e Umberto divorzieranno ma lei continuerà sempre a portare il suo nome da moglie.
Anche quando, negli anni '60, diventerà la compagna nonché musa ispiratrice del pittore Guttuso. La famiglia le dà l'addio, con i suoi nove nipoti che la salutano. Tra questi proprio Beatrice.
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