La storia del secondo dopoguerra è ricca di episodi controversi. Al di là della solita routine politica e militare del "tira e molla" che caratterizzò questo periodo, c'era un'Italia che continuava a vedere di buon occhio un riallacciamento commerciale con l'Unione Sovietica di Nikita Krusciov. La FIAT della famiglia Agnelli era una di queste, nonché già fornitrice di cuscinetti a sfera nelle prime decade del XX secolo. Lungo gli anni itentativi di riconquistare una fetta di mercato non si sprecarono, ma senza esito. Nel 1962, in occasione della Mostra di Realizzazioni delle Industrie Italiane, il modello Mirafiori impressionò direttamente il capo del governo sovietico,volle ripetere lo standard di produzione FIAT per lanciare la motorizzazione di massa anche in URSS.

Dopo una lunga serie di colloqui a doppia guida si istaurò in vero e proprio filo diretto in piena Guerra Fredda che diede vita a quello che viene denominato "l'affare del secolo", siglato il 15 di agosto del 1966. Quindi la costruzione di AvtoVaz.

Togliattigrad e la doppia sfida

Nel luogoprescelto che sorge sulle rive del fiume Volga si stava costruendo una centrale elettrica, punto nevralgico per la nascita del nuovo impianto alquale hanno partecipato in gran segreto anche le potenze occidentali vincitrice della Seconda Guerra. La città fu chiamata semplicemente Togliatti, in onore al segretario del Partito Comunista Italiano deceduto in Crimea nel 1964 e grande amico dell'Unione di Repubbliche Socialiste Sovietiche.

D'altro conto le intenzioni italo-russe erano doppie, la Fabbrica Italiana Automobili Torinocercava di allargaregli orizzonti, il governo italiano era interessato ad acquistare gas russo a buon mercato e isovieticiintenti adottenere macchinari americani tramite la FIAT.

La Togliatti di oggi

Lo stabilimentodella città dedicata a Palmiro Togliattifu capace di produrre 600mila auto all'anno.

Il primo modello sfornatorappresentava, con alcune modifiche,una replica della 124 che si costruiva a Mirafiori. Oggi le cose sono un po' diverse, la crisi economica e dell'auto in particolare si fanno sentire pesantemente, l'attuale stabilimento costruisce anche per Dacia, Lada, Renault e Datsun.