Inizieranno ufficialmente l’1 di ottobre i corsi dell’Università islamica di San Sebastian, la prima di tutta la Spagna, con lezioni che verranno impartite attraverso internet, ma supportate, per ogni aspetto gestionale, da una sede fisica collocata all’interno del Centro di cultura islamica della medesima città basca.
L’istituto e il Direttore
Un istituto di formazione i cui titoli non saranno riconosciuti dal sistema scolastico spagnolo, nello specifico dalla ANECA, la fondazione statale “Agencia Nacional de Evaluación de la Calidad y Acreditación”, ma che godrà del supporto e della legittimazione dell’Università islamica del Minnesota, guidata dal teologo e giurista arabo Waleed Al-Maneese.
Proprio la comunità culturale musulmana statunitense sarebbe il motore ispiratore dell’avventura di San Sebastian, una realtà accademica che si baserà su due specifici cicli di studio: il primo, quello della laurea, si riferirà all’ampio raggio di “Scienze islamiche e lingua araba”, mentre il secondo, quello relativo al dottorato, alla prospettiva più specifica di “Scienza giuridica e araba”, entrambi insegnati esclusivamente in lingua araba.
«Per accedere al corso di laurea è necessario aver frequentato le scuole superiori, come per ogni altra università, e in maniera altrettanto simile si può accedere al dottorato solo dopo aver completato il primo ciclo di studi accademici – spiega il direttore dell’istituto spagnolo Badar Hijra - l’imminente apertura è fissata per il primo di ottobre, e al momento stiamo già ricevendo molte da telefonate da studenti che sono interessati ai corsi».
Il primo ispiratore
Altre due, oltre al direttore dell’Università islamica di San Sebastian, le figure chiave del progetto. Naturalmente la mente promotrice dell’iniziativa, Waleed Al-Maneese, originario dell’Egitto, ma da decenni residente negli Stati Uniti, in Minnesota per la precisione, luogo in cui un brillante curriculum accademico gli ha permesso di ricoprire diversi, prestigiosi incarichi.Dopo aver preso il diploma di laurea in “Lingua araba” presso l’Università di Alessandria, ottenne quello del master in “Diritto islamico” presso l’American Open University con il grado summa cum laude e, ancora, quello di dottorato sempre in “Diritto islamico” presso la Graduate Theological Foundation.
Attualmente il Dr. Al-Maneese, tra i molti ruoli che riveste, risulta membro anziano del Permanent Fatwa Committee e dell’Assembly of Muslim Jurists in America (AMJA), vicepresidente della già citata Università islamica del Minnesota, imam e membro del Consiglio di amministrazione della North American Imams Federation (NAIF).
Con una carriera interamente dedicata agli insegnamenti dell’Islam, la produzione saggistica dello studioso egiziano-americano spazia tra molti argomenti complessi di quella religione e della cultura che da essa si diffonde, tra i quali è possibile citare la pubblicazione “Donne ed educazione – Questioni contemporanee relative alle donne fuori dalle terre islamiche”, in cui si riflette sui rapporti tra uomini e donne, sulle condizioni particolari che possono incontrare le donne che viaggiano da sole e sui pericoli di un’educazione mista, uguale per entrambi i generi.
Il coordinatore europeo
L’altra grande figura è quella - per alcuni controversa - di Rachid Boutarbouch, cittadino marocchino che monitorerà l’Università islamica di San Sebastian a livello europeo e che al momento è il referente del movimento islamico “Giustizia e Libertà” in Spagna.
In relazione a questo gruppo, l’Instituto de Estudios Estratègicos (IEEE) rimandante al Ministero della Difesa spagnolo, rileva che “Giustizia e Libertà” è in Marocco «un movimento islamico illegale, sebbene tollerato», con una precisa serie di linee guida da difendere. Tra queste, la creazione del Secondo Califfato, l’importanza dell’istruzione, la più netta condanna della violenza e la difesa della Jihad come decima virtù, volta alla costruzione prima di uno Stato islamico e poi di un Califfato globale.