Il may day lo lancia direttamente un anonimo funzionario dei nuclei Antiterrorismo, intervistato dal Fatto Quotidiano: il contrasto al terrorismo di matrice islamica è reso quasi impossibile dal continuo aggiornamento delle applicazioni utilizzate per chattare in tutto il mondo come Whatsapp, Telegram, Viber, FaceTime e Confide. In un periodo di massima allerta anche in Italia per il rischio attentati, le forze dell’ordine sono quasi disarmate nel combattere la jihad globale targata Isis. E non bastano certo solo la buona volontà e le poche risorse finanziarie a disposizione per ridurre il gap tecnologico e riuscire ad intercettare le conversazioni via App.

Emblematico il caso del software denominato Virus, costosissimo e utilizzabile solo per una ventina di giorni. Il tempo di aggiornare lo smartphone e Virus è già da buttare.

La jihad corre sulle App

È una informazione divenuta ormai comune il fatto che i terroristi di tutto il mondo utilizzino applicazioni come Telegram e Confide per scambiarsi messaggi e intavolare conversazioni virtuali. Le due App, infatti, prevedono la distruzione immediata di tutti i contenuti delle chat una volta letti dal destinatario. Ma anche Whatsapp rappresenta un ostacolo informatico quasi invalicabile. Logico che anche l’Isis di al Baghdadi si nasconda dietro questi servizi anonimi di messaggistica. L’Antiterrorismo (nel caso quello italiano) si trova davanti il muro rappresentato dal rifiuto delle case produttrici (Apple e Android), giustamente gelose dei loro sistemi di sicurezza, di concedere le chiavi di accesso alle chat.

Impossibile, dunque, anche solo monitorare centinaia di personaggi sospettati di gravitare intorno alla galassia Isis.

Virus, una soluzione a metà

L’unico modo che ha la polizia di aggirare i divieti è dunque quello di craccare i sistemi di sicurezza attraverso gli ‘hacker di Stato’. E il miglior ‘ladro virtuale’ si chiama Virus, un software che, una volta inserito in uno smartphone, riesce a leggere tutti i contenuti delle applicazioni trasformando il telefonino in una sorta di microspia.

Peccato che il povero Virus debba combattere una battaglia impari con gli aggiornamenti previsti settimanalmente dalle case produttrici, rendendolo così obsoleto dopo meno di un mese di utilizzo. Il costo proibitivo, poi (1,5 milioni di euro per Apple, ‘solo’ 800mila per Android), costringe le imprese private che lo acquistano, per poi affittarlo all’Antiterrorismo, a gestire l’affare in perdita. E intanto l’Isis continua a chattare indisturbato su Whatsapp.