È iniziata ad #Aleppo quella che potrebbe essere la battaglia decisiva per le sorti dell’intera guerra civile in Siria. Dopo giorni di proclami, i ribelli siriani hanno lanciato una grande offensiva con lo scopo di rompere l’assedio sulla città, un tempo fulcro economico del Paese. L’attacco è stato annunciato da un fitto lancio di missili Grad, che hanno colpito sia le linee governative, sia i quartieri residenziali sotto il controllo del governo di Damasco. Lo sbarramento d’artiglieria è stato accompagnato dall’esplosione di alcune VBIED (sigla che sta per Vehicle-Borne Improvised Explosive Device, ossia delle autobombe controllate da remoto) lanciate a tutta velocità contro diversi checkpoint e postazioni dell’esercito.

L’assalto dei miliziani si è poi sviluppato su diversi fronti nella parte occidentale e sudoccidentale di #Aleppo. Le operazioni sono parzialmente favorite dal tempo nuvoloso che rende difficoltoso l’intervento dell’aviazione siriana e di quella russa, anche se, a quanto pare, i ribelli si aspettavano condizioni meteo ben peggiori. Gli aerei di Mosca avrebbero comunque compiuto almeno 30 raid nell'area.

Aleppo, la battaglia più importante

Per i ribelli si tratta della battaglia decisiva: se non dovessero riuscire ad aprire una breccia nelle linee governative, #Aleppo potrebbe cadere completamente nelle mani del governo nel giro di poco tempo. Nella battaglia sarebbero impegnati almeno 4.000 miliziani appartenenti a Jaish al-Fatah e Fatah Halab, ossia le due grandi coalizioni che raggruppano al proprio interno la quasi totalità delle sigle ribelli operanti nel nord della #Siria.

È la seconda grande offensiva di questo tipo organizzata nel giro di pochi mesi: già a fine luglio le forze dell’opposizione avevano lanciato un’operazione con lo stesso obiettivo, riuscendo ad aprirsi per breve tempo un piccolo varco verso l’area assediata. Si era trattato, però, di un successo effimero, in quanto già a settembre la controffensiva dell’esercito riusciva a ripristinare l’assedio, infliggendo gravissime perdite agli insorti.

Se anche questa offensiva dovesse fallire, per l’opposizione siriana potrebbe essere l’inizio della fine.

I civili tra due fuochi

Ancora una volta a pagare il prezzo più alto saranno i civili. Se la parte orientale di #Aleppo in mano all'opposizione è soggetta ai pesanti raid aerei, la parte controllata dal governo, dove vive la maggior parte della popolazione, deve convivere con i continui bombardamenti eseguiti dai ribelli con mortai e cannoni.

Soltanto oggi, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, fonte vicina all’opposizione, sarebbero almeno quindici i civili morti a causa dei missili sparati dagli insorti sui quartieri residenziali. Nell’attacco è stata colpita anche una moschea.