L’interrogatorio dell’amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, condotto il 20 dicembre 2016 dai pm di Napoli, Henry John Woodcock e Celeste Carrano, si è rivelato una bomba ad orologeria esplosa proprio in queste ore, dopo l’arresto per corruzione dell’imprenditore Alfredo Romeo. Merito del settimanale L’Espresso che anticipa oggi, 2 marzo, alcuni estratti dell’inchiesta ‘Il Giglio Nero. che verrà pubblicata domenica 5 marzo.

C’è da dire che Marroni, definito da molti come convinto renziano, non è indagato, ma risulta solo persona informata sui fatti nell’inchiesta sul maxi appalto Facility Management 4 da 2,7 miliardi, per il quale, invece, risultano inquisiti a vario titolo proprio papà Tiziano, Luca Lotti ed altri personaggi orbitanti intorno al cosiddetto Giglio Magico.

Riferiscono i giornalisti Fittipaldi e Trocchia che Marroni comincia subito a vuotare il sacco parlando di indebite pressioni da parte del faccendiere Carlo Russo (amico intimo dei Renzi e indagato a sua volta) per aggiustare le gare Consip in favore di determinate società (quella di Romeo e il gruppo francese Cofely). Registi di questo tentativo di corruzione, mette agli atti Marroni, Tiziano Renzi e Denis Verdini. Un ruolo di primo piano lo avrebbe ricoperto il parlamentare di Ala, Ignazio Abrignani che, alla fine del 2015, avrebbe chiesto personalmente a Marroni di favorire la Cofely Italia. Lo stesso Abrignani offre un involontario scoop a L’Espresso: anche Marroni e Verdini sono amici di famiglia.

A suo dire, Marroni sarebbe stato ricattato dal Giglio Magico, perché Russo lo avrebbe esortato a favorire una società legata a Verdini ricordandogli maliziosamente che il merito della sua promozione in Consip era del duo Verdini-Renzi senior. Questi ultimi definiti come “arbitri del mio destino professionale”, che avrebbero potuto revocare il suo incarico di ad, visto che la società è controllata totalmente dal ministero dell’Economia.

Durante quella burrascosa vigilia di feste natalizie, Marroni diventa un fiume in piena. Parla di un incontro avvenuto con Tiziano Renzi nel marzo del 2016 in piazza Santo Spirito a Firenze, durante il quale gli venne chiesto di “accontentare” le pretese dell’amico Russo. Ovviamente lui si descrive come un “muro di gomma” che non si è lasciato corrompere.

Tornando al ruolo di Abrignani, Marroni riferisce di un interesse di Cofely per il lotto di appalto di Roma Centro, una delle fette più ricche della torta, con i servizi di pulizia di Palazzo Madama, Palazzo Chigi, Viminale e Quirinale. Il fedelissimo di Verdini conferma l’incontro, ma riduce la sua figura a quella di “avvocato del Consorzio stabile energie locali, che ha partecipato alla gara FM4 insieme alla capofila Cofely” e parla di “rapporto di vecchia amicizia” tra le famiglie Verdini e Marroni. I due, riferisce la gola profonda, si sarebbero poi incontrati nel luglio del 2016.