Le cronache dell'ultimo periodo sono fin troppo piene di notizie nelle quali si enfatizza la nazionalità di chi commette reati, sottolineando molto spesso quelle in cui i colpevoli sono cittadini stranieri, alimentando un clima di diffidenza e xenofobia. E' per questo motivo che spesso è necessario e utile sul piano sociale e culturale, dare uno spazio particolare a fatti di cronaca nei quali gli stranieri sono le vittime ma anche i risolutori di reati commessi invece da parte di cittadini autoctoni.
Due nigeriani fermano un italiano che aveva appena scippato una ragazza cinese e lo consegnano alla polizia
In questo ambito rientra quanto accaduto l'8 marzo a PIacenza, riportato anche da ANSA e da BergamoNews. Siamo precisamente in via Abbadia nel quartiere "Roma" della città emiliana: in pieno giorno una ragazza cinese sta passeggiando tranquillamente, quando all'improvviso un giovane uomo le si avvicina, la strattona e la scippa della borsetta. La ragazza prova in qualche modo a reagire, si mette a urlare ma non riesce a impedire il furto da parte dell'uomo che si mette a correre a piedi con la refurtiva in mano.
Poche centinaia di metri dopo, però, arriva il tempestivo intervento di due giovani nigeriani che avevano notato la scena e si sono messi a rincorrere l'uomo, riuscendo a fermarlo e a recuperare la borsetta.
Sia la refurtiva che il malvivente sono stati prontamente consegnati alle forze dell'ordine, nel caso specifico la Polizia municipale piacentina, che si trovava nei paraggi. Ben presto si è scoperto che 'autore dello scippo era un italiano di 35 anni, originario di Bergamo e già noto alle autorità per un passato di tossicodipendenza: ora è stato denunciato per scippo.
I due ragazzi africani sono invece profughi richiedenti asilo ospitati da tempo in un centro della provincia piacentina.
Si è trattato insomma di un piccolo episodio a lieto fine, durato appena una manciata di minuti, un caso come tanti altri, i quali probabilmente spesso neanche balzano agli onori delle cronache.