Il Blue Whale Challenge potrebbe essere un gioco virtuale nato per spingere i giovani al suicidio. Tuttavia, c'è chi pensa sia un mero 'meme di internet', che approfittando dell'assenza di confini fisici della Rete, alimenta la diffusione di contenuti bizzarri.
Dall'altro canto, la troppa attenzione che questo particolare gioco ha ricevuto dai media e dai social network non farebbe altro che accrescere la cosiddetta pericolosità virale, afferma il responsabile del Dipartimento di Suicidologia dell'Istituto Scientifico di Psichiatria di Mosca, Evgeny Liubov.
Assicurando, inoltre, che il modo migliore di 'sgonfiare' il meme che si è creato attorno a queste sfide è quello di omettere l'allarme, in modo da non suscitare più interesse nei giovani.
E mentre il professore di Epidemiologia dell'Università di Bristol, David Grunnell, sostiene che tale viralità possa influire pesantemente nei giovani che manifestano comportamenti suicidi a causa di una forte depressione emotiva, il servizio de 'Le Iene' andato in onda domenica ha scosso non poco gli animi anche in Italia.
#F57, richiesta d'aiuto
In questi giorni abbiamo assistito per la prima volta a una vera e propria psicosi per le sfide della balena blu. Purtroppo, a Livorno si è registrato la morte di un adolescente apparentemente legata al gioco, mentre a Latina, Pescara e Bolzano, si sono riscontrati fatti meno gravi, ma comunque al vaglio degli investigatori.
Secondo quanto riporta il quotidiano svizzero Ticino Libero, anche a Bellinzona una ragazzina poteva essere rimasta vittima del gioco in seguito al video divulgato nella famosa trasmissione di Italia 1. La giovane ha confessato di essersi incuriosita e che, dopo aver eseguito le prime prove, è riuscita a fermarsi volontariamente.
Altre scene di pura follia si sarebbero riscontrate anche a Monterosso in Liguria, e Napoli. Nella frequentatissima cittadina delle Cinque Terre ad esempio, un 'wine bar' chiamato La balena blu sarebbe stato soggetto di insulti e pesanti recensioni sui social network. A Napoli invece, in risposta al fatidico #F57 i siti si sarebbero scatenati pubblicando ardite prove concentrate sulle vicende recenti che coinvolgono Gigi D'Alessio e Gonzalo Higuain.
Bufala o un gioco da prendere sul serio?
Secondo quanto riferito dallo psicologo e psicoterapeuta Fabio Iafigliola alla RSI svizzera, le dinamiche del gioco vanno prese sul serio. Precisando però, che la manipolazione della mente non ha la stessa presa su tutti gli adolescenti. In effetti, spiega il dottor Iafigliola, le prime sfide servono a compiere una accurata cernita delle potenziali vittime, giacché non tutti i ragazzi sono predisposti ad assecondare sino in fondo le folle richieste.
Il 'curatore', infatti, trasmetterebbe una certa fiducia alla fragilità del giovane, e attraverso diverse tecniche di psicologia sociale farebbe in modo che il predestinato si senta accompagnato e privo di paure.
A tale proposito, lo psicologo si sofferma su due punti fondamentali che fanno colpo sulla mente: la consapevolezza di seguire uno schema ben preciso, e la desensibilizzazione della paura stessa, che si raggiunge attraverso l'assimilazione di episodi violenti.