Voleva soltanto calmare la folla. Le autorità scagionano definitivamente il giovane tifoso con lo zaino in spalla che, a torso nudo e a braccia aperte, sembrava inizialmente aver scatenato il caos a Torino, sabato scorso durante la finale di Champions League. La visione integrale del filmato delle telecamere, da parte degli inquirenti, ha scagionato completamente il giovane per i fatti accaduti a Piazza San Carlo.
Dipinto come un mostro, era innocente
Si chiama Davide Buraschi e ha 23 anni il tifoso bianconero che, negli ultimi giorni, è stato al centro di un vero e proprio polverone mediatico.
Dipinto come un mostro da media e social networks, Davide ora vorrebbe lasciarsi tutto alle spalle. L'impacciato tentativo di calmare la folla con le braccia aperte, dopo uno scoppio improvviso in piazza, era stato inizialmente frainteso. Il ragazzo, durante l’interrogatorio, ha raccontato di aver sentito un forte odore e, subito dopo, di aver visto scatenarsi il caos intorno a lui, con la gente che scappava in preda al panico lasciandolo isolato.
La causa incerta dell’incidente
Non è ancora del tutto chiaro il motivo che, sabato 3 giugno, ha scatenato il caos a Torino. Migliaia di persone si erano radunate in piazza San Carlo per vedere la diretta della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid quando, all’improvviso, un falso allarme ha scatenato il panico.
La fuga generale ha provocato una forte ressa in cui sono rimaste ferite 1.527 persone. Anche se non è ancora del tutto chiara la causa scatenante dell’evento, le autorità hanno confermato che non si è trattato di una bomba o di un attentato terroristico.
L’attenzione delle istituzioni per gli eventi estivi
I fatti di piazza San Carlo a Torino fanno molto riflettere sulla situazione di psicosi generale dovuta alla lunga serie di attentati che negli ultimi anni stanno colpendo in particolare l’Europa.
E fa molto discutere, inoltre, la gestione superficiale di eventi pubblici importanti come quello di sabato scorso. "Le istituzioni devono coralmente creare le condizioni perché certi fatti non succedano più. Se non ci sono i requisiti non si farà l'evento" ha affermato il ministro dell’Interno Marco Minniti. L’attenzione è elevata, ora, per i 1.700 eventi che sono stati programmati per l’estate. Secondo le autorità, occorrono misure di sicurezza più adeguate per tutte quelle manifestazioni di piazza che possono rappresentare un pericolo per la sicurezza pubblica.