Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Roberta Pinotti, decidono di celebrare la Festa della Repubblica arrivando a via dei Fori Imperiali, luogo dove si tiene la tradizionale parata militare, sulla storica auto Lancia Flaminia. Il segretario del Pd Matteo Renzi, azionista di maggioranza del governo Gentiloni, non si frena ed esprime il suo giudizio entusiasta sulla festa del 2 giugno sia su twitter che su Facebook, quasi contemporaneamente. Maria Elena Boschi coglie l’occasione per farsi pubblicità postando sul suo profilo Fb la frase: “71 anni di Repubblica, 71 anni di democrazia.

Viva l'Italia!”. Persino Luca Lotti trova spazio sulle Agenzie con le solite frasi fatte. Anche i sindaci dei comuni italiani, con in testa quelli colpiti dal terremoto, sfilano nel corteo con tanto di rituale fascia tricolore. E Matteo Salvini? Il leader della Lega si chiama fuori dal coro e, sempre attraverso i social, annuncia la sua presenza a Marliana, paesino in provincia di Pistoia dove ci sono solo 55 residenti e ben 78 profughi.

La Festa della Repubblica secondo Salvini

Anche se aveva promesso di passare il 2 giugno al Cara di Foggia se il ministro dell’Interno Marco Minniti non fosse intervenuto per mettere fine ad una situazione inumana (come mostrato dall’inchiesta di La Gabbia Open), Matteo Salvini decide di trascorrere la sua personalissima Festa della Repubblica lontano dai riflettori romani.

“Mentre le ‘autorità’ sfileranno domani a Roma - scriveva ieri sera sul suo profilo Facebook - io passerò il mio 2 giugno con i cittadini di Marliana, un comune di 3.200 abitanti in provincia di Pistoia, dove nell'omonima frazione ci sono 55 residenti e ben 78 presunti profughi che mangiano e bevono a spese nostre”. Salvini si chiede polemicamente cosa ci sia da festeggiare in quella che definisce con disprezzo “una Repubblica occupata dai clandestini e disoccupata per gli italiani”.

Questa mattina, poi, arriva anche la foto scattata insieme a don Umberto, parroco della Chiesa dello Spirito Santo di Pistoia e un pensiero ‘gentile’ riservato a Serif Seferovic, il rom sospettato del rogo del camper a Roma dove sono morte tre ragazzine per il quale Salvini si augura “galera ai lavori forzati, e via la chiave”. Una visione completamente agli antipodi rispetto al pensiero di papa Francesco ha twittato il suo messaggio di auguri in cui si augura che “l'Italia possa progredire e prosperare nella concordia”.