Dopo l'ennesimo missile lanciato sul Giappone (nell'isola di Hokkaido), da Pyongyang giunge una nuova dichiarazione: desiderio è terminare il programma nucleare - nonostante le nuove sanzioni approvate all'unanimità dall'ONU, per la nona volta dal 2006 - per stabilire un equilibrio con le forze statunitensi, di modo che non si parli più di opzioni militari con la penisola nordcoreana. Non tarda ad arrivare la risposta del tycoon presidente USA, il quale, nella base militare di Andrews, ha annunciato che le intimidazioni provenienti da Pyongyang hanno la sola conseguenza di aumentare il livello di difesa del popolo americano, che sente sempre più minacciato il proprio stile di vita.
Reazione dell'ONU
I membri del Consiglio di Sicurezza ONU, in una riunione d'emergenza convocata da Stati Uniti e Giappone, hanno invitato il leader nordcoreano ad intraprendere un programma di denuclearizzazione sincero, efficace e concreto al fine di attenuare le tensioni sorte non soltanto all'interno della penisola coreana, ma anche altrove, in quanto ciò che sta accadendo non riguarda soltanto gli Stati Uniti e la Corea del Nord.
Si tratta, effettivamente, di una "battaglia" che la Corea del Nord sta conducendo contro il mondo intero, un mondo che non solo mostra una sincera e profonda preoccupazione dopo il lancio di un missile balistico, il secondo nel giro di tre settimane nell'isola giapponese di Hokkaido, ma ha preso realmente coscienza che siffatta minaccia ha minato i già precari equilibri di pace e sicurezza.
In particolare, la Cina condanna quest'ultimo lancio come l'ennesima prova della "follia incontrollata" di Kim Jong-un.
Cosa fa la Corea del Sud?
Il presidente Moon Jae-in, a Seul, convoca un Consiglio di sicurezza nazionale e afferma l'evidente impossibilità di avviare trattative diplomatiche con Kim Jong-un, aggiungendo che la penisola sudcoreana è in possesso di armi in grado di distruggere completamente e in modo irrecuperabile la Corea del Nord.
E la Russia?
Anche la Russia di Vladimir Putin si dimostra preoccupata per l'atteggiamento assunto dalla Corea del Nord, un atteggiamento che potrebbe portare ad un ulteriore escalation. Desiderio è porre fine a siffatti lanci illegali e risolvere la situazione in Corea. Un'impresa che sembra sempre più ardua - secondo quanto afferma il ministro degli Esteri russo Maria Zakharova - perché da Washington arriva solo retorica aggressiva.