Era la sesta giornata di campionato di campionato della stagione 1977-78. Allo stadio comunale di Massiano del Piano di Perugia si affrontavano Perugia e Juventus. Tra le file della squadra umbra rientrava, dopo un breve infortunio, un giovane centrocampista di 24 anni con la maglia numero 8: il suo nome era Renato Curi.

40 anni senza Renato Curi

La gara ebbe iniziò alle ore 14.30 di un'anonima domenica datata 30 ottobre del 1977. A parte le prime avvisaglie di maltempo, la prima frazione di gioco scivolò come una normale partita di calcio combattuta fra le due squadre in campo.

Sugli spalti famiglie e tifosi a sostenere i propri beniamini sul campo.

Nella ripresa, dopo solo cinque minuti di gioco, dalla battuta di un fallo laterale per la squadra di casa il centrocampista con la maglia numero 8 tenta uno scatto. Di sicuro per raggiungere l'aria avversaria, forse per ricevere il pallone dalla rimessa laterale. Il ventiquatreenne frana atterra all'improvviso. Nessun contatto con qualche avversario.

I primi soccorsi non tardano ad arrivare con la barella. Il giocatore viene caricato su di essa e, prima che potesse raggiungere l'ingresso del tunnel degli spogliatoi, muore. Sono trascorsi quarant'anni da quel maledetto pomeriggio in cui moriva, improvvisamente, il centrocampista del Perugia e del giro della Nazionale Italiana di calcio Renato Curi.

Pochi giorni dopo la tragedia, esattamente il 26 novembre dello stesso anno, lo stadio comunale cambiò nome proprio in onore al giocatore deceduto. Sugli spalti, in quella domenica pomeriggio tristemente minacciosa, c'era anche il noto giornalista Gianni Brera che, qualche anno dopo, rilasciò in un'intervista la sua testimonianza.

Giocatori morti in campo, ecco i casi più recenti

Si è sostenuto, nel corso degli anni, la possibilità di ritirare la maglietta numero 8. Ma tale richiesta non è stata mai presa in considerazione. La morte di Renato Curi scioccò e non poco il mondo del calcio. Permettendo, nel tempo, l'intensificazione dei controlli medici sulle condizioni cardiache dei giocatori.

Ma quella scena, oramai quasi dimenticata, nelle stagioni precedenti e non solo nel nostro campionato si sono susseguiti decessi di giovani calciatori: Marc Vivien Foè, il 26 Giugno 2003; Antonio Puerta, difensore del Siviglia, il 28 agosto del 2008; fino ad arrivare a PierMario Morosini, il 14 aprile del 2012 a Pescara.

Ovviamente tutti decessi che hanno riportato indietro l'opinione pubblica italiana indietro nel tempo: a quel maledetto e piovoso pomeriggio domenicale del 30 Ottobre del 1977.