Nel Regno Unito la signora Sarah Hall, madre di due bambini, ha chiesto alla Scuola di uno dei figli di aprire un dibattito riguardante la fiaba "La bella addormentata nel bosco", chiedendone l'eliminazione dal programma scolastico. La donna, dopo il caso Weinstein e le conseguenti campagne sui social (Metoo ad esempio), ha riflettuto sul fatto che in storie come quella dei Fratelli Grimm ci sia la scena di un bacio "senza consenso" della figura femminile, e ciò potrebbe suscitare una serie di domande nei bimbi che in tenera età tendono ad assorbire qualsiasi tipo d'informazione.

Per questo motivo la quarantenne ha dapprima chiamato la scuola, e poi ha espresso il suo parere sul proprio profilo Twitter, da cui è scaturito un dibattito con alcune persone che la seguono. In un commento è stato fatto notare come anche nella favola "Biancaneve" ci sia una scena simile, rincarando ancora di più la dose sull'argomento. Tutto ciò è stato indicato dai media come il "caso Weinstein" delle fiabe, in merito alla vicenda delle accuse di Molestie da parte di diverse attrici contro il produttore di Hollywood.

La signora Hall ha specificato che non chiede che queste favole vengano bandite, ma che vengano rivolte a ragazzi più grandi, auspicando che la sua proposta possa aprire un dibattito.

Pare che la presa di posizione della madre britannica stia già trovando dei sostenitori, raggiungendo lo scopo di avviare un confronto.

Cosa ne pensano le insegnanti di scuola dell'infanzia?

A tal proposito, abbiamo voluto sentire il parere di due insegnanti di una scuola dell'infanzia toscana, E. e B., per capire il loro punto di vista sulla vicenda in base alle rispettive esperienze e professionalità.

E.: "Se mi approccio all'argomento in modo razionale questa mamma credo che abbia ragione nel voler aprire un dibattito. Come insegnante non mi sono mai posta il quesito, ma ho riflettuto sul perché non me lo sono mai posta. La risposta che mi sono data è che non ci ho mai pensato perché nel momento in cui parliamo di fiabe entriamo subito nel mondo dei sogni e della fantasia.

Quando con i bambini iniziamo a raccontare una fiaba e pronunciamo la frase 'C'era una volta...', ci immergiamo in un'altra dimensione che si discosta dalla realtà, e durante la narrazione il bambino percepisce subito che la ragazza è innamorata del principe e desidera il bacio del vero amore. Infine, con tutto quello che accade oggi nel mondo, ci sarebbe da concentrarsi su altro".

B.: "Io sostengo che durante l'infanzia il bambino non ha pregiudizi e che sono soprattutto i modelli reali su cui dobbiamo porre attenzione, quindi il comportamento degli adulti nei loro confronti, in quanto - come ha affermato la signora Hall - i bambini assorbono tutto come delle spugne, ma non possiamo negare loro il mondo della fantasia.

Le fiabe sono proprio il mezzo attraverso il quale possiamo fornire spiegazioni, ma come educatori dobbiamo ricordarci che per un bambino non può essere razionalizzato tutto e dobbiamo rispettare il fanciullo che è in noi e in loro. Io non mi soffermerei molto sulle fiabe, piuttosto su figure come Hello Kitty che non ha la bocca e che può apparire come un personaggio femminile a cui viene negato il diritto di parola".