La svolta non è di quelle clamorose, perché in tal senso ci sono già stati segnali positivi. I rapporti tra Corea del Nord e Stati Uniti continuano a muoversi all'insegna dei 'non rapporti', ma l'invito ufficiale che Kim Jong-un ha fatto al presidente sudcoreano Moon Jae-in tramite la sorella Kim Yo-jong ai Giochi Olimpici invernali, per un incontro tra i due capi di Stato che dovrebbe tenersi nei prossimi mesi a Pyongyang, potrebbe essere il primo passo verso il disgelo anche nei confronti di Washington. Parlare di dialogo è prematuro, ma i rispettivi rappresentanti di governo potrebbero comunque sedersi allo stesso tavolo, soprattutto se ci sarà la mediazione della Corea del Sud.
Non è fantapolitica, ci spera concretamente il vicepresidente americano Mike Pence e lo ha anche riferito al Washington Post.
'Massima pressione, ma impegno al dialogo'
Il numero due della Casa Bianca si è intrattenuto con Josh Rogin, reporter del noto quotidiano statunitense, a bordo dell'Air Force Two che ha riportato la delegazione americana a casa dopo la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici. Pence ha parlato di "cambiamento nella linea politica statunitense nei confronti della Corea del Nord", all'insegna di due elementi. "Massima pressione ed impegno al dialogo", possiamo riassumere così la nuova posizione dell'amministrazione Trump. Washington a tutti gli effetti non rinuncia alla pressione nei confronti di Pyongyang il cui obiettivo è la denuclearizzazione della penisola, ma è disponibile ad un confronto sul tema.
A Pyeongchang le delegazioni dei due Paesi si sono 'sfiorate', ma accuratamente evitate. Non c'è stata alcuna stretta di mano tra Pence e gli alti funzionari del regime, benché nel corso della cerimonia d'apertura dei Giochi si trovassero a poca distanza sugli spalti. Ma nel corso del ritrovato dialogo tra le due Coree, tradotto nel clima cordiale che si è respirato tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e e Kim Yo-jong che in quel momento faceva le veci del fratello e leader nordcoreano, è stata ventilata la possibilità di una potenziale apertura nei confronti degli Stati Uniti.
Washington resta comunque della sua idea, non si smuove dal punto cardine del proprio programma nei confronti del piccolo Stato comunista che deve abbandonare la sua politica indirizzata allo sviluppo delle armi nucleari. 'La pressione non si allenterà, ma se vogliono parlare allora parliamo pure'. Questa in buona sostanza la posizione di Pence che, a conti fatti, dovrebbe essere la stessa di Donald Trump.
Kim Yo-jong lascia la Corea del Sud
Intanto anche la delegazione nordcoreana è tornata a casa, dopo l'intensa tre giorni caratterizzata dalla storica stretta di mano con il presidente sudcoreano. Il gruppo, composto da 22 persone, ha dunque lasciato Pyeongchang a bordo di un'aereo diretto in Corea del Nord. L'ultimo evento che ha visto insieme il vecchio dirigente politico Kim Yong-nam, la sorella del leader, Kim Yo-jong ed il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, è stato il concerto dell'orchestra Samjiyon al teatro nazionale di Seoul, la maggiore ensemble nordcoreana composta da 140 persone tra cantanti, musicisti e ballerini. Si tratta di uno dei momenti di intrattenimento concordati dalle delegazioni delle due Coree nell'ambito degli eventi collaterali ai Giochi.