L'importante è partecipare e mai come in questa circostanza il barone Pierre de Coubertin avrebbe avuto ragione. L'importante, infatti, è che la Corea del Nord abbia deciso di partecipare ai Giochi Olimpici invernali, riprendendo un dialogo con il vicino Sud inesistente da circa otto anni. Eppure, sarebbe stata sufficiente un pò di lungimiranza da parte dell'opinione pubblica occidentale e di certa stampa che ha adottato la discutibile politica del catastrofismo. Sarebbe stato doveroso evitare di rincorrere i riferimenti ai bottoni nucleari per capire che, già dal discorso di Capodanno, l'apertura del dittatore nordcoreano Kim Jong-un in tal senso era evidente.

La stessa corrente continua a non fare alcun riferimento ai Giochi Olimpici, ma ha attivato una sorta di countdown che prenderà il via subito dopo la cerimonia di chiusura degli stessi. Stanno valutando i tempi ed i modi in cui l'America di Trump farà cadere il suo colpo di martello militare sulla Corea del Nord, innescando una guerra che, davvero, potrebbe avere effetti catastrofici per tutto l'estremo oriente. La notizia di oggi è però 'catastrofica per i catastrofisti' che, se la stessa avrà sviluppi concreti, dovranno inventarsi di sana pianta qualcosa di nuovo da scrivere. La posizione di Washington, contagiata dal ridente clima olimpico, è tutt'altro che chiusa nei confronti del piccolo Stato comunista.

Il vice presidente americano, Mike Pence, o altri esponenti dell'amministrazione Trump, potrebbero incontrare i rappresentanti del governo di Pyongyang.

Colloqui USA-Corea del Nord?

Nessun contatto ufficiale è stato mai avviato in questi mesi tra Washington e Pyongyang, anche se lo scorso gennaio la stampa sudcoreana ed anche quella giapponese avevano reso noto lo svolgimento di 'colloqui segreti' in Cina che si sarebbero tenuti a dicembre del 2017.

Pence andrà comunque in Corea del Sud in occasione dei Giochi e non è da escludere, qualora ci siano le condizioni, un incontro con i funzionari nordcoreani. Naturalmente il punto di vista statunitense è sempre quello di convincere Kim a rinunciare al suo programma di sviluppo delle armi nucleari. Non sarà un dialogo semplice, qualora davvero venga intavolato, alla luce di una politica che il regime considera fondamentale per la sicurezza del suo Paese.

Le ultime notizie che arrivano da Washington, relative alla decisione di Donald Trump di rivedere la politica nucleare degli States e riprendere la modernizzazione ed il potenziamento dell'arsenale, sarebbero inoltre un motivo in più, se visto con occhi nordcoreani, di proseguire la strada già intrapresa.

Tillerson non si sbilancia

Il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha sempre spinto per la soluzione diplomatica della crisi nordcoreana. Interpellato sulla questione mentre si trovava in visita diplomatica in Però, il capo della diplomazia USA non si è sbilanciato più di tanto, lasciando comunque la porta aperta. "Questo lo vedremo", ha risposto alla domanda diretta su Pence e sulla possibilità di incontrare la delegazione della Corea del Nord.

Una nave nordcoreana attracca al Sud dopo otto anni

Intanto, per la prima volta dopo otto anni, una nave battente bandiera nordcoreana attraccherà in un porto del Sud. Si tratta della Mangyongbong-92, un traghetto che trasporta circa 140 persone. Sono i componenti della compagnia artistica e dell'orchestra Samjiyon che terrà concerti in tutto il territorio sudcoreano durante il periodo olimpico. Era dal 2010 che ciò non accadeva, dopo le sanzioni del governo di Seoul imposte alla Corea del Nord a seguito del 'misterioso' naufragio di una nave militare sudcoreana. Pyongyang in proposito ha sempre negato qualunque coinvolgimento.