Una drammatica vicenda di cronaca arriva dal reggino dove una donna di 63 anni ha ucciso il marito con una roncola. L'episodio sarebbe avvenuto nel pomeriggio del 27 febbraio quando l'uomo stava riposando, mentre la donna è stata arrestata con l'accusa di omicidio.
L'uomo ucciso è il 71enne Rocco Cutrì
I Carabinieri della compagnia di Palmi, di Castellace e del Nucleo investigativo di Gioia Tauro hanno arrestato una donna rea confessa dell'omicidio del marito di 71 anni. Rocco Cutrì avrebbe trascorso la giornata del 27 febbraio in compagnia della moglie, che nel pomeriggio di ieri mentre il coniuge dormiva lo avrebbe colpito alla testa con un roncola non lasciandogli scampo.
Tra i due sembra ci fossero da tempo dissapori dopo la morte del figlio avvenuta nel 2008 a Sinopoli e da quanto si apprende spesso si verificavano litigi. Ad allertare le forze dell'ordine sarebbe stato il figlio appena resosi conto dell'accaduto, con i Carabinieri che si sono precipitati sul posto ritrovandosi davanti agli occhi una scena raccapricciante. Il 71enne era noto agli agenti sia per la parentela con il boss Carmine Alvaro che per la vicinanza ad alcune cosche imponenti del reggino. Ricordiamo che Carmine Alvaro negli anni '80 ha subito una condanna per associazione mafiosa in regime di 41 bis e Rocco Cutrì era il suocero del boss incriminato. La roncola che probabilmente è stata utilizzata per l'uccisione dell'uomo sarebbe stata trovata nel giardino di casa, con la donna che è stata portata nella casa circondariale "San Pietro di Reggio Calabria".
Da Latina arriva una notizia di cronaca terribile
Dopo la notizia dell'uccisione di Rocco Cutrì arriva un altra notizia di cronaca terribile, da quanto si apprende un appuntato che prestava servizio a Velletri avrebbe ferito gravemente la moglie con un colpo d'arma da fuoco barricandosi in casa con le figlie. La donna è stata trasportata in condizioni serie all'ospedale San Camillo di Roma mentre le figlie sarebbero ancora in ostaggio al padre, dopo essere state portate in un'altra casa presumibilmente di proprietà della donna.
A Cisterna dove l'uomo è barricato con le figlie si è recato anche il comandante provinciale Gabriele Vitagliano nel tentativo di farlo desistere, cercando così di mettere al sicuro le figlie da possibili pericoli e situazioni drammatiche. Una situazione che sta creando angoscia e paura tra la gente e le forze dell'ordine, la speranza è che nelle prossime ore le figlie possano essere liberate e messe definitivamente al sicuro.