Gregorio De Falco, ora candidato M5S, ma conosciuto anche per aver ordinato di risalire a bordo della Costa Concordia il comandante Francesco Schettino durante la terribile notte del naufragio, è stato accusato dalla moglie Raffaela di aggressione sia nei suoi confronti che della figlia.
De Falco, candidato M5S, accusato dalla moglie di aggressione
La denuncia non formale della moglie del canditato M5S risale a una settimana fa, quando dopo essersi presentata al comando della polizia di Livorno ha sostenuto che durante un alterco in casa per il quale il marito appariva un po' alterato, sia lei che la figlia avrebbero subito un'aggressione da parte dell'uomo.
Il Corriere della Sera riporta le esatte parole di Raffaella: "Mio marito, durante una lite un po' accesa (non si conosce il motivo), ha aggredito me per poi prendere per i capelli mia figlia, che impaurita è scappata di casa per alcune ore". La moglie di Gregorio De Falco ha denunciato il fatto ma ha preferito non renderlo formale, anche se avendolo dichiarato davanti ai pubblici ufficiali è già arrivato agli uffici di Roma. De Falco, in attesa delle elezioni politiche del 4 marzo, dichiara di non aver mai usato la violenza contro nessuno, figuriamoci contro i familiari.
Matteo Renzi: la lotta alla violenza sulle donne è patrimonio di tutti
Il candidato M5S ribadisce: "Non sono un violento".
Le accuse fatte dalla moglie, secondo quanto dice De Falco, sarebbero arrivate in vista della loro separazione e che non trovando accordi economici "giusti" la donna avrebbe deciso di vendicarsi in un modo denigratorio. "Il motivo della lite riguarda appunto la questione economica, ma non ho mai aggredito nessuno", questo è quanto afferma De Falco.
La risposta del Leader del PD Matteo Renzi non si fa aspettare: "Se tra i candidati c'è qualcuno che usa la violenza contro moglie e figlia, la candidatura è no, la lotta alla violenza contro le donne è patrimonio di tutti". Anche il deputato Michele Anzaldi si fa sentire: per lui, se è verità ciò che racconta la moglie di De falco, si tratterebbe di una vicenda che farebbe rabbrividire anche i peggiori furbetti del mondo.
"E' doveroso fare chiarezza, non solo per le donne ma anche per tutti gli italiani, in questo caso non esiste più uno schieramento politico ma solo la verità, soprattutto in riguardo ai tanti e troppi casi che oggi vedono le donne vittime di violenze, omicidi e abusi; un personaggio accusato di aggressione non può essere candidato e magari premiato con un seggio in Parlamento".