La CNN riporta nelle prime ore di venerdì 2 febbraio che il giorno 1, come riferito dai media cubani, il figlio maggiore di fidel castro, soprannominato affettuosamente "Fidelito" si è tolto la vita: aveva solo 68 anni e da mesi soffriva di depressione. Fisicamente molto simile al padre, quasi una sua fotocopia, alto e barbuto come lui, era l'unico figlio di Castro (nato nel 1949) e della prima moglie, Mirta Diaz-Balart. La coppia aveva divorziato prima che Castro assumesse il potere nell'isola, poi tutta la famiglia Diaz-Balart era fuggita in volontario esilio negli Usa, nella vicina Florida, compresa la donna e il ragazzo, insieme ad altre migliaia di profughi.

I Diaz-Balart si sono pienamente integrati nel nuovo contesto tant'è vero che uno dei cugini della donna è membro del Congresso degli Usa e spicca tra i detrattori del Governo Cubano. Quando Fidel Castro era arrivato al potere a cuba, la donna aveva mandato il figlio a trovare il padre, che però non l'aveva più fatto rientrare in Florida ed era stato per questo accusato di vero e proprio rapimento. La storia di Fidelito si è quindi svolta tutta a Cuba, ruotando attorno alla figura paterna: andò a studiare in Russia, dove divenne Ingegnere Nucleare (il primo cubano con questo titolo) e sposò una donna russa da cui ha avuto 3 figli. Ritornato nell'isola, fu messo dal padre a capo del programma di sviluppo nucleare (dal 1980 al 1992), ma poi ne venne allontanato in seguito ad un violento litigio col padre.

Quando nel 2008, in seguito alla grave malattia di Fidel, il potere sull'isola passò nelle mani dello zio Raul, ne divenne il consigliere scientifico e vicepresidente dell'Accademia delle Scienza di Cuba e ricominciò ad apparire in pubblico, partecipando anche alla vita mondana, come quando nel 2015 fu fotografato ad una festa con Naomi Campbell.

Da mesi soffriva di depressione e stava ricevendo le cure del caso, in cura ambulatoriale dopo essere stato anche per un certo periodo ricoverato in una clinica.

La Grande Delusione

Per la precisione dopo essere tornato dalla Russia, Fidel Castro lo aveva messo a capo di un progetto particolare: lo sviluppo della centrale nucleare di Jaragua, una vera e propria città nucleare, a 250 km da L'Avana nella zona di Cienfuegos, la cui costruzione (con il contributo della Russia) fu bloccata dal crollo dell'Unione Sovietica e che oggi è all'abbandono.

Il licenziamento e l'improvvisa chiusura di questo progetto fu la grande frustrazione della sua vita e il motivo del contrasto col padre. Fidel addirittura aveva rilasciato un'intervista al giornale Granma (l'Organo ufficiale del Partito Comunista Cubano) dicendo che la situazione era stata dovuta alla sua "inefficienza nell'esercizio delle sue funzioni".

Uno dei rincrescimenti più forti di Fidelito fu sempre la mancanza di veri e continuativi contatti col padre negli anni della sua crescita e maturazione, come lamentava in un'intervista a Russia Today del 2013. Fidelito amava ripetere una frase del filosofo spagnolo Ortega Y Gasset "Io sono io e le mie circostanze", ricordando quanto le situazioni che era stato costretto a vivere, fossero state fondamentali nel suo sviluppo.