In questi giorni il governo degli Stati Uniti sta attuando un grande piano per trasferire le sue truppe antiterrorismo dall’iraq all’Afghanistan con lo scopo di contrastare le milizie talebane. Secondo gli ultimi aggiornamenti, Washington suppone che lo Stato Islamico sia stato ampiamente sconfitto nei territori iracheni e di conseguenza non è più necessario mantenere un cospicuo numero di militari in quest’area del Medio Oriente. Secondo recenti indagini da parte dell’emittente britannica BBC, è palesemente emerso che il governo di Kabul sia molto debole e frammentato.

Contemporaneamente, numerose forze terroriste o di insorti controllano almeno il 70% del suolo nazionale. Infine, è abbastanza evidente che sia i Talebani sia l’Isis abbiano incrementato la loro presenza in Afghanistan.

Le dichiarazioni e decisioni di Donald Trump

In questo periodo il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ufficialmente dichiarato che in Afghanistan è necessario portare a termine una missione militare decisiva per garantire la pace in quest’area. Successivamente, egli ha avuto dei contatti molto importanti con il Consiglio di sicurezza dell’Onu alla Casa Bianca. In questa occasione, ha sottolineato che a Kabul le forze terroriste e gli insorti stanno uccidendo in maniera spietata uomini, donne e bambini.

Per questo motivo è necessario intraprendere delle decisioni militari e strategiche concrete e incisive per porre fine a questo massacro. Inoltre, un importante funzionario iracheno ha dichiarato che circa il 60% delle truppe statunitensi si ritirerà dal territorio entro tempi molto brevi, grazie a degli accordi speciali recentemente siglati.

Infine, in Iraq rimarrebbe solamente una ristretta minoranza di circa 4 mila unità con lo scopo d’addestrare l’esercito locale.

Il pericolo persistente dell'Isis e altre organizzazioni terroristiche

Ovviamente, in merito a tutto ciò non sono mancate dichiarazioni ufficiali da parte dell’esecutivo iracheno. Per esempio, Saad al-Hadithi, attuale portavoce del governo di Baghdad, ha ufficialmente ammesso che la battaglia contro lo Stato Islamico è terminata e di conseguenza non è necessario avere a disposizione un numero così alto di soldati statunitensi.

Successivamente, non sono comunque terminate le operazioni di spionaggio da parte dei servizi di sicurezza locali con lo scopo di individuare personaggi piuttosto pericolosi per la sicurezza nazionale. Per esempio, l’Intelligence ha recentemente scoperto che una figlia di Saddam Hussein, ovvero Raghad, sarebbe ufficialmente legata all’Isis. Le indagini hanno inoltre scoperto la presenza di altri presunti 28 terroristi affiliati allo Stato Islamico e 12 ad Al Quaeda. Non mancano inoltre sostenitori e nostalgici del vecchio regime, i quali hanno dei forti legami con altre organizzazioni terroristiche di minore importanza. Nello stesso momento, le notizie provenienti dalla Siria non sono affatto incoraggianti.

Infatti, alcune fonti autorevoli hanno confermato che l’Isis sta attuando un complesso piano di riorganizzazione, approfittando della forte rivalità tra diversi gruppi militari presenti in Medio Oriente. Tutto ciò testimonia chiaramente che quest’area del mondo sta attraversando un periodo molto complesso e critico dal punto di vista politico e militare.