Ha ammesso di averne fatto a pezzi il corpo, di averlo messo in due valigie ma non di averla uccisa. Pamela Mastropietro era già morta, ha raccontato Innocent Osenghale, stroncata da un'overdose di eroina. Al nigeriano il GIP contesta il vilipendio e l'occultamento di cadavere non l'omicidio, dall'autopsia infatti è emerso che del corpo straziato di Pamela mancano alcune parti, nulla invece sulla causa della morte, così come non è chiaro se ci sia un complice ancora a piede libero e se questi sia l'altro cittadino nigeriano per ora solo indagato che alla diciottenne romana avrebbe venduto l'eroina; di certo per ora ci sono i particolari agghiaccianti dello scempio fatto del cadavere nella mansarda dove Osenghale abitava.

Una violenza atroce usata come pretesto da Luca Traini

"Il lupo", come si faceva chiamare Luca Traini, aveva un piano quando sabato mattina ha caricato la sua Glock ed è salito in auto, voleva raggiungere il Tribunale di Macerata e uccidere davanti a tutti Innocent Oseghale, l'uomo accusato dell'omicidio di Pamela Mastropietro. Sapeva che quella mattina era prevista l'udienza di convalida dell'arresto del nigeriano, l'occasione giusta, deve aver pensato per compiere la sua vendetta. Il piano sarebbe saltato quando Traini si sarebbe reso conto delle imponenti misure di sicurezza del Tribunale e delle difficoltà di raggiungere Osenghale; è allora che ha cambiato obiettivo decidendo di colpire a caso gli immigrati che incontrava per strada, ma non tutti, ha tenuto a precisare.

"Quando ho visto delle bambine africane che attraversavano la strada ho sparato in aria per non colpirle, io volevo fare qualcosa contro l'immigrazione, perché il fenomeno dei clandestini va stroncato". L'avrebbe raccontato poco dopo essere stato fermato dai carabinieri, "una versione che non mi risulta " ha commentato il suo avvocato che ieri ha assistito Traini durante l'udienza di convalida del fermo, è accusato di strage aggravata dall'odio razziale.

Era convinto "Il lupo" di aver colpito 11 persone ma ne risultano solo 5, forse perché senza permesso di soggiorno hanno subito fatto perdere le loro tracce.

In passato Traini avrebbe fatto parte della sicurezza di un evento della Lega, nessuno ora sembra ricordarsi di lui, ma a preoccupare in queste ore, ha detto il suo avvocato "sono i messaggi di solidarietà che ricevo per il mio assistito, segno di quanto grande sia il malessere che cova in città".

Zona dei giardini Diaz

Qui si concentrano spesso soggetti dediti all'uso e commercio di sostanze stupefacenti. Ogni sera la volante dei carabinieri attraversa la città che dorme, perlustra i luoghi più nascosti; eleganti parchi di giorno, piazze dello spaccio la notte a un passo dal centro storico di Macerata . La bella città universitaria che fino a pochi giorni fa pensava soprattutto a candidarsi per diventare la capitale della cultura per il 2020, oggi si trova a parlare di spaccio, overdose, immigrazione e razzismo. Eppure Macerata occupa i piani bassi della classifica italiana delle città meno sicure: alla vigilia di Natale il comandante provinciale dell'Arma Michele Roberti, leggendo le statistiche annuali sulla sicurezza parlava di un quadro tutt'altro che allarmante .

Quasi tutti i reati sono in calo, precipitano le rapine in abitazione, -70%, nessuna rapina in banca nel 2017, 6 in negozio, tutti arrestati i malviventi , in aumento soltanto i casi di violenza sulle donne soprattutto in ambito familiare, diminuisce anche il dato sui cittadini stranieri censiti nel territorio provinciale: sono 31mila, mille in meno di 7 anni fa.