Tensioni sempre più elevate in questo finale di campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento: dopo gli scontri della scorsa notte a Torino tra polizia e centri sociali, questa volta tocca al Veneto. Il titolare di un bar di Schio, località in provincia di Vicenza, ha ricevuto pesanti minacce, perchè avrebbe dovuto ospitare ieri, 22 febbraio, presso il suo locale un incontro elettorale organizzato dalla lista di casapound Italia.

La notizia è di ieri e dai giornali locali è rimbalzata su quelli a tiratura nazionale. Marco Gobbi, titolare di una caffetteria nel centro della cittadina del vicentino, ha inizialmente subito serie minacce anonime, successivamente ha trovato il suo profilo Facebook intasato da commenti estremamente minacciosi.

'Se li ospiti, ti distruggiamo il bar'

I toni si sono inspiegabilmente - secondo quanto detto dall'esercente ai cronisti locali - accesi in pochissimo tempo, nonostante il suo locale sia stato affittato nei giorni scorsi per ospitare i candidati di altre quattro liste in lizza per le elezioni del prossimo 4 marzo. Dalle baruffe verbali si è passati a vere e proprie intimidazioni al limite del 'mafioso', con la minaccia di devastare il suo pubblico esercizio, se non avesse annullato la concessione del locale per il comizio di CasaPound.

Allertata immediatamente la Digos, il commerciante, d'intesa con i dirigenti della questura di Vicenza, ha provveduto ad annullare immediatamente l'incontro pubblico del partito della tartaruga all'interno del locale.

Si è preferito, così, tutelare i clienti della caffetteria ed evitare scontri che avrebbero turbato l'ordine pubblico.

Casapound non si è data per vinta e ieri ha tenuto ugualmente la manifestazione elettorale, come è suo diritto, spostandosi all'esterno del locale e affermando in un comunicato che non si sarebbero fermati di fronte a chi si definisce portatore di pace e democrazia, utilizzando modi violenti e provocatori.

Anche il fronte opposto, rappresentato dal movimento dei centri sociali 'Schio Antifascista', ha deciso di schierarsi in città organizzando una 'passeggiata antifascista' nelle vie limitrofe a quelle dove si è tenuto il comizio del movimento guidato da Simone Di Stefano. Fortunatamente, anche grazie ad un notevole schieramento di forze dell'ordine, tutto è filato liscio.

I 'fascisti del secondo millennio' hanno potuto terminare il comizio ed i loro oppositori sono stati messi in condizione di manifestare senza che le due fazioni avessero occasioni di contatto tra di loro.