In attesa degli esami medico-legali compiuti dai carabinieri del Ris, gli stessi uomini del Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma diffondono delle conferme, ancora ufficiose, su due elementi fondamentali per le indagini. Per prima cosa, Pamela Mastropietro ha subito quasi certamente violenza sessuale prima di essere uccisa, visto che sui resti martoriati del suo corpo sono state trovate tracce di liquido seminale. Ora si dovrà confrontare il dna dei tre nigeriani arrestati con il materiale biologico rinvenuto. La seconda grande novità dell’inchiesta di Macerata è che, contrariamente alle notizie diffuse nei giorni scorsi, dal corpo di Pamela non sarebbe stato asportato alcun organo interno, compreso il cuore.

Perde così consistenza l’ipotesi che sulla ragazza siano stati praticati riti voodoo e cannibalismo tipici della mafia nigeriana. Da segnalare anche che una delle persone colpite da Luca Traini, Mohamed Touré, viveva insieme a Desmond Lucky, uno dei fermati.

A chi appartiene il liquido seminale ritrovato su Pamela?

Secondo quanto riporta Il Messaggero, i carabinieri del Ris avrebbero confermato, anche se in via ancora ufficiosa, la presenza di tracce di liquido seminale e di saliva sui resti del corpo di Pamela Mastropietro. Ora si attende il confronto del dna dei tre arrestati (Innocent Oseghale, Lucky Awelima e Desmond Lucky) per dare una paternità a quei resti biologici e per escludere che essi appartengano all’uomo di Mogliano che ha avuto una relazione sessuale con la ragazza a Corridonia poche ore prima della sua tragica fine, avvenuta nell’appartamento di via Spalato 124 a Macerata.

Prende sempre più consistenza, però, l’ipotesi della violenza sessuale di gruppo consumata dai nigeriani su Pamela a cui la ragazza si sarebbe ribellata firmando così la sua condanna a morte. Il meticoloso lavoro di ripulitura del suo corpo con la candeggina non sembra dunque aver cancellato tutte le tracce come avrebbero voluto gli assassini.

Nessun organo interno asportato

L’altra grande novità dell’inchiesta sull’omicidio di Pamela Mastropietro è che non risulterebbe sia stato asportato alcun organo interno. Compreso il cuore, che in molti avevano ipotizzato potesse essere stato mangiato dai presunti assassini nigeriani in una sorta di rito voodoo. Niente cannibalismo, dunque, almeno secondo le indiscrezioni, ancora non confermate, che escono dagli ambienti investigativi maceratesi.

Intanto proseguono gli interrogatori dei fermati e una quarta persona risulta indagata, anche se la sua posizione al momento risulta marginale e l’uomo, sempre di nazionalità nigeriana, starebbe collaborando con gli inquirenti. In conclusione, il movente del delitto resta ancora misterioso, anche se la pista della reazione di Pamela contro la violenza sessuale resta al momento la più battuta.