Polemiche su Facebook per un post pubblicato da una signora milanese e poi dopo poche ore rimosso dopo centinaia di commenti e molteplici minacce di denuncia. Il tutto per 'colpa' di un gelato da asporto in pieno centro a Milano. Protagonisti, pare, Matteo Salvini, leader della Lega e del centrodestra, ed una giovane commessa della gelateria di Baci Sottozero a piazzale siena a Milano. 'Io non servo razzisti': questa la frase che avrebbe rivolto la giovane al neo senatore mentre si apprestava a scegliere i gusti di fronte al bancone dei gelati.

Il fattaccio sarebbe accaduto martedì scorso nella città meneghina dove il politico si era recato, come capita spesso, insieme ai propri figli prima di partire per Roma dove lo attendevano per le trattative di governo.

Tutto è nato da un post su Facebook

A scatenare la bufera e diffondere la notizia è stata la madre della commessa, la signora Cristina Villani che, ironia della sorte, è stata assessore del comune di Corsico con Forza Italia. Con un post su Facebook, poi rimosso dopo poche ore, accusa Salvini di essersi lamentato con i titolari per la frase con la quale la figlia lo avrebbe apostrofato, e di averne chiesto il licenziamento in tronco. I titolari del punto vendita, anche loro tramite il loro account del popolare social network, hanno risposto con una versione dei fatti differente, sostenendo di essere stati loro a riprendere la collaboratrice, che lavorava in gelateria da soli 10 giorni con un contratto di prova.

Matteo Salvini minaccia di querelare la madre della ragazza

La ragazza, secondo i commercianti, avrebbe, per tutta risposta, lasciato immediatamente di sua volontà il posto di lavoro sostenendo di non essere una razzista e di non aver alcuna intenzione di servire clienti che sono dichiaratamente razzisti, riferendosi ovviamente al leader del carroccio.

Come se non bastasse, è poi intervenuto anche Salvini, ovviamente sempre tramite i social, promettendo di querelare la madre della ragazza. Infatti nel primo post, poi rimosso, accusava il politico di aver tenuto un comportamento da - testuale - bambino offeso e di aver telefonato ai titolari per chiedere la rimozione della figlia.

Come potrete immaginare, essendosi svolta l'intera querelle attraverso i social network, si sono scatenati gli utenti, dividendosi in due e riempiendo i post con commenti di ogni genere. Come se non bastasse è stata anche presa d'assalto la pagina di tripadvisor del locale con pesanti accuse di ogni genere.