Il raptus improvviso che in un attimo trasforma una persona normale in un mostro senza scrupoli di solito è legato a gelosie, inganni, paure, tutti motivi che mai e poi mai dovrebbero imporre la morte e che purtroppo riempiono le pagine della cronaca. Gastone ovi ha ucciso per il troppo amore, per la tanta disperazione, la donna che ha amato più della sua vita per ben 50 anni, la moglie. Affetta da Alzheimer, la sua vita era impossibile da gestire, peggiorava sempre di più, tanto che l'uomo ha deciso per lei. Accusato nel 2012 di omicidio volontario, era stato condannato a 14 anni, oggi il Presidente Sergio Mattarella gli ha concesso la Grazia.
'Una vita impossibile sia per lei che per me'
La storia risale al febbraio del 2012, Gavino Ovi, oggi 87enne, uccise, soffocandola con un cuscino, la moglie Ester. Una morte che l'uomo le ha voluto infliggere non per dissapori o liti ma perché smettesse di soffrire e di conseguenza attenuasse la sua disperazione nella quale stava vivendo da troppo tempo. La moglie malata di Alzheimer non si muoveva più, non ragionava più, allettata, aveva bisogno di continue cure, cure che la stessa non accettava. Gastone, già in pensione e volontario nelle ambulanze, passava il tempo chiuso in casa ad accudire la moglie, a forzarla nel mangiare, a lavarla, cosa che negli ultimi tempi era diventata impossibile fare.
Il giorno prima di ucciderla Gastone ha raccontato: "Non riuscivo a calmarla, tante volte è caduta dal letto e tante volte l'ho rimessa su, ho provato a chiedere aiuto alle istituzioni, ma tutte si sono rifiutate". Si era cosi rivolto al medico di famiglia il quale gli disse di chiamare l'ambulanza. Non la chiamò e con un cuscino la soffocò fino a farla morire.
Accusato di omicidio volontario
Gastone Ovi fu fermato dai carabinieri, ai quali all'inizio non confessò l'omicidio, ma poi il crollo emotivo lo condusse, dopo il processo, direttamente in carcere con la condanna a 14 anni di reclusione per omicidio volontario. Nel carcere di Sollicciano a Firenze rimase due anni e mezzo e, nel 2016, il suo avvocato, Federico Bagattini, richiese per lui la grazia, concessa ieri dal presidente Sergio Mattarella.
Il legale, dopo aver ottenuto ciò che ha chiesto, precisa: "L'atto compiuto da Gastone non ha nulla a che fare con un femminicidio, ma è legato a una vita di disperazione e solitudine, una storia di due anziani lasciati al loro destino che deve far riflettere". Gastone Ovi, ora libero, è stato accolto dalla Caritas e ringrazia infinitamente il Presidente Mattarella al quale si rivolge e dice: "Grazie per questi attimi di vita in più che mi ha concesso".