Storie tristissime nonché inverosimili quelle che coinvolgono piccole creature che non hanno mai chiesto di essere create e portate a conoscenza di una vita che non vivranno mai, piccole vittime di donne 'non umane' che piuttosto di scegliere alternative diverse pensano solo a loro stesse e a come sbarazzarsi di quello sbaglio, uno 'sbaglio' che quando viene al mondo piange di felicità, uno sbaglio che vorrebbe tanto conoscere e sentire ancora quella voce che per nove mesi ha pensato fosse la sua tenera mamma e non di certo la sua aguzzina.

Neonata messa al mondo per poi eliminarla come fosse spazzatura

Il piccolo corpicino della neonata ritrovata nel centro di trattamento rifiuti di Casine d'Ostra è deceduta ventiquatt'ore prima di essere rinvenuta sul nastro trasportatore dei rifiuti. Buttata via subito dopo il parto aveva parte del cordone ombelicale ancora attaccato. La donna che l'ha partorita non l'ha mai attaccata al seno né accudita si è subito sbarazzata di lei come fosse spazzatura. La scoperta del corpicino straziato è avvenuta da parte di un operatore dell'azienda Cavallari Group, un'azienda che opera in diversi paesi della zona e che quindi rende abbastanza difficile la ricerca della madre assassina. Dopo la scoperta l'attività di smistamento dei rifiuti è stata immediatamente sospesa e sul posto sono interventuti i carabinieri, il 118 e un medico legale.

La procura, che ora sta indagando per infanticidio, ha disposto l'autopsia sul piccolo cadavere, mentre i primi esami autoptici hanno dimostrato che la neonata di carnagione chiara era ancora viva quando è stata gettata dentro un cassonetto come spazzatura differenziata.

Dopo 60 giorni il risultato dell'autopsia: caccia alla mamma killer

Ancora non si hanno notizie sulla causa del suo decesso, in quanto le condizioni del suo corpicino non consentono di capire se sia morta per inedia, per il freddo o per le mancate cure che di solito vengono fatte dopo la nascita. Il pm Serena Bizzarri continua a procedere contro ignoti per omicidio volontario e occultamento di cadavere ma sarà solo il risultato dell'autopsia, che verrà depositata dopo 60 giorni, a consentire di risalire non solo alla causa della sua morte ma anche, grazie anche agli esami biologici, alle sue origini.

I carabinieri di Senigallia hanno iniziato le indagini negli ospedali o nei consultori ai quali magari la donna si sarebbe rivolta dopo il parto, ma tutte le ricerche hanno avuto esiti negativi. I militari stanno puntando le ricerche in 10 stazioni, usufruendo anche delle telecamere di sorveglianza, dove i mezzi hanno ritirato i rifiuti il giorno prima del ritrovamento della neonata. Gli operai che hanno rinvenuto il piccolo corpo straziato sono ancora sotto choc. "Non ce la faccio a lavorare, ho ancora la pelle d'oca", ha dichiarato uno degli operai.