Allerta terrorismo ai massimi livelli nel nostro Paese. Dopo i recenti attentati di Trebes e Carcassonne e con l'avvicinarsi delle festività pasquali, le grandi città - come Milano e Roma - hanno creato "green zone"“ e intensificato i controlli. Nell'ambito delle operazioni di sicurezza, proprio in queste ore, a Torino, sono scattate le manette per Halili Elmahdi, 23 anni, marocchino naturalizzato italiano. Il giovane è accusato di partecipazione all’associazione terroristica dello Stato Islamico. L'operazione, coordinata dalla procura torinese supportata dagli uffici di Polizia di Napoli, Milano, Bergamo, Reggio Emilia e Modena, ha visto l'esecuzione in tutto il nord Italia di 13 perquisizioni domiciliari e personali.

L'accusa di proselitismo

Le indagini che hanno portato all'arresto del marocchino sono state condotte, oltre che dalla Digos del capoluogo piemontese, anche dagli uomini del "Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno" dell’Ucigos. Oltre ad Halili Elmahdi, nella rete degli investigatori, sono finiti anche altri stranieri e italiani che hanno abbracciato la religione islamica e che si sono impegnati, attivamente, in una campagna di radicalizzazione. L'accusa, per tutti, è quella di Proselitismo (condotto in particolar modo sul web). Nella giornata di oggi, 28 marzo, il Questore illustrerà i dettagli dell'operazione nel corso di una conferenza stampa.

Il cattivo maestro

L'arresto e le perquisizioni di Torino, confermano quanto affermato da Marco Minniti, ministri dell'interno, negli scorsi giorni: "Mai come ora, nel nostro Paese, l'allarme terrorismo è stato così alto".

Ieri, a Foggia, è stato arrestato per apologia del terrorismo un cittadino di origine egiziana. Secondo la Digos indottrinava i bambini incitandoli a 'sgozzare i miscredenti' e a credere che la morte in battaglia sia l'unico modo per guadagnarsi il Paradiso. Nei documenti e nei video condivisi dall'uomo via social e ora al vaglio della magistratura si inneggiava alla jihad, si insegnava a costruire armi e a trasformare in moschee le chiese.

L'allarme terrorismo, in Italia, è ai massimi livelli. Già qualche mese fa, l'Interpol, aveva segnalato l'arrivo, sulle nostre coste, di tunisini considerati ex combattenti dell'Isis. Sebbene l'intelligence italiana ed il Viminale avessero smentito la cosa, sono stati segnalati, nell'ultimo periodo, sulle coste siciliane e sarde centinaia di sbarchi fantasma.