Recentemente l'Italia è stata interessata da una nuova espulsione per terrorismo. Andando maggiormente nello specifico, l'espulso è un ex calciatore di origini senegalesi chiamato Mame Fily Sall. Il 21enne Sall era stato un promettente giocatore dell'Hellas Verona dal 1 gennaio 2014 al 30 giugno 2016, periodo in cui arrivò a guadagnare uno stipendio di circa ventiduemila euro all'anno. Come riportato da un articolo pubblicato sul sito web di Tgcom 24, Sall era arrivato in Italia dalla Francia passando per Ventimiglia, quando aveva soli tredici anni.
L'estromissione dall'Hellas Verona e la rabbia del calciatore africano contro l'Occidente
Stando sempre a quanto scritto nel già citato articolo pubblicato su Tgcom 24, il giovane ex calciatore senegalese iniziò a maturare il proprio odio contro la civiltà occidentale a seguito della sua estromissione dall'Hellas Verona. Difatti, Sall era stato espulso dalla squadra per 'insufficienti capacità tecniche' e tale fatto causò una fortissima frustrazione nello stesso giovane di origine africana. In seguito, il ragazzo si convertì all'Islam e incominciò a seguire gli insegnamenti di alcuni imam estremisti del Senegal e, stando alle indagini, aveva anche intenzione di reperire armi da fuoco utili per un futuro attacco terroristico.
L'Italia e il rischio del terrorismo islamista
L'espulsione di Mame Fily Sall è solo l'ultima delle tante che si stanno avendo per terrorismo. L'Italia è sempre di più nel mirino delle organizzazioni estremiste di matrice islamista radicale e pullula di individui radicalizzati o che stanno intraprendo un 'percorso estremista'.
Su ciò, c'è da dire che è alquanto noto che le stesse formazioni dell'estremismo islamico puntano sui giovani immigrati che stanno attraversando una forte crisi sociale e/o d'identità, come pare stesse succedendo per lo stesso ex calciatore di origine senegalese.
Su tale questione, bisogna riconoscere che sino ad ora il comportamento tenuto dalle autorità e dalle forze di sicurezza italiane si è rivelato alquanto ineccepibile e che l'Italia presenta una strategia di prevenzione e di lotta al terrorismo islamico alquanto forte, al contrario di altri paesi facenti parte del mondo occidentale. Tutto ciò fa indubbiamente stare più sereni, ma sarebbe prudente non mollare la guardia e continuare a monitorare e a prevenire possibili infiltrazioni terroristiche.