Da diverso tempo l'Italia risulta essere sempre di più nel mirino dei gruppi terroristici facenti parte del network dell'estremismo islamico, ISIS in primis. Sino ad ora le istituzioni nazionali e le forze di sicurezza sono riuscite ad evitare qualunque tipo di attacco terroristico e la strategia di prevenzione dell'intelligence italiana è risultata senza dubbio alquanto eccellente, al contrario di quella adoperata in altri paesi europei colpiti dal terrorismo di matrice islamica. Detto questo, risulta necessario continuare a non sottovalutare qualunque pericolo e rischio proveniente dal radicalismo islamico.

Smantellato il network dell'attentatore di Berlino

Recentemente le forze di polizia sono riuscite a smantellare la rete italiana del noto terrorista di origine tunisina Anis Amri, protagonista dell'attacco avvenuto a Berlino il 19 dicembre del 2016. Andando maggiormente nello specifico e stando a quanto riportato da un articolo pubblicato sul sito web dell'ANSA, gli uomini della Digos romana e dell'Ucigos hanno arrestato alcune persone legate all'estremismo di matrice islamica e vicine allo stesso Amri. Inoltre, il Gip del Tribunale di Roma ha emesso cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e tra i reati contestati ai fermati c'è quello di "addestramento e attività con finalità di terrorismo internazionale".

Il recente arresto del giovane marocchino che diffondeva propaganda dello Stato Islamico

Oltre allo smantellamento del network italiano di Anis Amri, recentemente le forze dell'ordine nazionali si sono rese protagoniste dell'arresto di un importante esponente della propaganda dello Stato Islamico in Italia. Più specificatamente, a Torino le forze di sicurezza italiane sono riuscite ad arrestare il 23enne di origine marocchina Elmahdi Halili, il quale aveva scritto il primo libro di propaganda del Califfato in Italia.

Oltre a ciò, da alcuni giorni si stanno svolgendo diverse campagne di perquisizioni nei confronti di sospetti militanti dell'ISIS o di simpatizzanti.

Il ministro dell'Interno Marco Minniti ha sostenuto che si sono fortemente rafforzati i controlli anti-terrorismo e che la minaccia islamista non è mai stata così alta in Italia. Proprio per questo, risulta necessario che gli organi di competenza e le forze dell'ordine italiane continuino a svolgere il loro ottimo lavoro nella lotta al terrorismo islamico.