Lunedì sera una brutta notizia ha agitato il mondo della Politica italiana. L'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in seguito ad un malore accusato nel pomeriggio, era stato urgentemente ricoverato e operato al cuore presso l'ospedale San Camillo di Roma. I suoi novantadue anni, inoltre, hanno reso le sue condizioni ancora più preoccupanti. C'è chi, però, ha sperato in un finale tragico.

Senza vergogna

La notizia della drammatica situazione vissuta da Napolitano, non è stata accolta da tutti nello stesso modo. Se, da una parte, hanno prevalso l'umanità e il buonsenso, dall'altra, invece, hanno regnato l'ignoranza e l'irrazionalità.

Infatti, indipendentemente dalla propria posizione politica e dal grado di simpatia nutrito nei confronti del personaggio in questione, far polemica in un simile momento è apparso quantomeno fuori luogo. Su Facebook e Twitter, sono stati scritti centinaia di messaggi carichi d'odio e di livore, nei quali ci si augurava che, l'ex presidente, non uscisse vivo da quella tanto delicata operazione. Come se non bastasse, alcuni di questi haters hanno anche affermato che, se il politico non fosse sopravvissuto, il giorno seguente si sarebbe festeggiata una doppia "Festa della Liberazione". La maggior parte degli accusatori, però, ha perseguito la strada dell'anonimato, attraverso profili falsi o privi di fotografie identificative.

Insomma, oltre alla cattiveria, si è aggiunta pure la codardia.

Non ce l'hanno fatta

Nonostante le tante maledizioni ricevute, secondo quanto riferito dei medici del San Camillo di Roma, Giorgio Napolitano avrebbe superato molto bene l'operazione. Ora, nonostante l'età non gli sia d'aiuto, l'ex presidente della Repubblica starebbe facendo passi da gigante nel suo personale percorso riabilitativo.

Non contenti, alcuni haters, di fronte a questa notizia, avrebbero risposto con un tanto macabro quanto deciso: "L'erba cattiva non muore mai".

Ora la Polizia indaga

Ancora una volta, c'è la netta sensazione che si sia superato il limite. L'enorme quantitativo di offese rivolte ad una persona che, in quel particolare momento, stava lottando tra la vita e la morte, ha indignato profondamente la "parte sana" del web, la quale ha richiesto una netta presa di posizione da parte delle autorità.

Questa non ha tardato ad arrivare. Infatti, la Polizia Postale ha ufficialmente aperto un'indagine sull'accaduto, con l'intenzione di scovare, nel minor tempo possibile, i responsabili di quei post vergognosi. Anche chi, con un profilo falso, ha pensato di nascondersi con l'ormai famoso "velo dell'anonimato", ora dovrà render conto delle proprie frasi.