Secondo Pirandello, ogni uomo nella sua vita indossa una maschera. Anche Giada, 25 anni, della provincia di Isernia, aveva deciso di portarne una per non deludere aspettative più grandi di lei. Giada Di Filippo era una ragazza semplice, che aveva deciso di iscriversi alla facoltà di Farmacia alla Federico II di Napoli. Dopo tre anni non era riuscita a dare nessun esame, per cui aveva deciso di non pagare più le tasse relative al quarto anno.

La giovane non aveva detto nulla della sua situazione né ai parenti, né al fidanzato, forse per paura di deludere le aspettative di chi le voleva bene, e magari sognava per lei un futuro lavorativo stabile.

Tuttavia, la ragazza era risoluta nel voler vivere una realtà parallela, fatta di un mondo universitario che, dentro di sé, sentiva che non le potesse appartenere. E così aveva creato una sorta di sceneggiatura da interpretare alla perfezione per un "pegno d'amore e di riconoscenza" nei confronti di tutti. Si era preparata di tutto punto, la mattina della laurea, chiedendo ai parenti di recarsi alla sede della facoltà di Monte Sant'Angelo, per poi andare tutti a pranzo fuori dopo la proclamazione.

La telefonata prima di lanciarsi nel vuoto

Sta di fatto, che nell'elenco dei laureandi il nome di Giada Di Filippo non compariva, e ciò rischiava di diventare una morsa destinata a stringere ad imbuto il destino di una fragile ragazza di 25 anni.

Tutti pronti a seguire l'esposizione della sua tesi di laurea, mentre la giovane iniziava a salire le scale che l'avrebbero portata verso la morte. Poco prima di lanciarsi nel vuoto, è giunta la telefonata del fidanzato che sognava già di chiederla in sposa al più presto. Questi l'aveva contattata perché non riusciva a trovarla all'interno dell'ateneo: "Eccomi, sono qui, mi vedi?

Alza la testa", aveva risposto Giada un attimo prima di lanciarsi nel vuoto e di dire addio per sempre ai suoi cari.

Perché ha risposto a quell'ultima telefonata? Potrebbe essersi trattato di una sorta di addio all'uomo col quale avrebbe voluto condividere il suo futuro; un futuro che non ci sarà mai. I familiari e il fidanzato non riescono a rassegnarsi di fronte ad una fine tragica come questa, poiché nessuno aveva compreso il dramma che stava attraversando la ragazza, nemmeno suo padre, maresciallo dei carabinieri in pensione, col quale aveva un rapporto speciale. Il paese della giovane, Sesto Campano, la piange, non giudicando le fragilità di una 25enne che ha saputo nascondere la sofferenza dietro un sorriso.