Il 17 maggio è stata approvata una mozione per trasformare il centro culturale Casa Internazionale delle Donne in una struttura gestita da Roma Capitale e lasciando alle associazioni una collaborazione tramite bandi. La prima firmataria di tale mozione è stata Gemma Guerrini, consigliera del Movimento Cinque Stelle.

Subito sono scoppiate le proteste e la mobilitazione sociale e Politica in difesa della Casa delle Donne, attiva oramai da più di trent'anni, che ora si ritrova a fronteggiare un nuovo avviso di sfratto.

Cosa è la Casa Internazionale delle Donne

Nata negli anni '80, la Casa Internazionale delle Donne ha sempre avuto la finalità sociale di sostenere e aiutare donne in difficoltà, grazie alle associazioni femministe di Roma. Già nel 1987 venne per la prima volta sfrattata, cambiando la propria sede e dando inizio a una lunga trattativa con il Comune di Roma.

Solo nel 1992, però, diventa un organismo autonomo, riconosciuto come opera di Roma Capitale e approvato dal Comune stesso. Suoi obiettivi sono quelli di valorizzare la politica femminile, di offrire servizi e consulenze e di accogliere e sostenere donne in difficoltà e/o vittime di violenza.

Le Proteste e il primo incontro al Campidoglio

Le proteste sono iniziate immediatamente, tanto che Marcello De Vito, Presidente dell'Aula è stato costretto a sospendere i lavori dell'Assemblea Capitolina subito dopo l'approvazione del testo.

Ieri, 21 maggio, c'è stato un presidio durante l'incontro al Campidoglio fra le attiviste della Casa Internazionale delle Donne, la Sindaca Virginia Raggi, l'assessore alle Pari Opportunità Flavia Marzano, l'assessore alla Persona Laura Baldassarre e l'assessore al Patrimonio di Roma Capitale Rosalba Castiglione.

È proprio quest'ultima ad assicurare che l'intenzione dell'amministrazione non è quella di chiudere la Casa delle Donne, ma di rilanciare il progetto originario.

A dar forza alle sue parole è Francesca Koch, Presidente della Casa Internazionale delle Donne, che dichiara come l'assessore al Patrimonio si sia impegnata a posticipare lo sfratto, sino alla fine della trattativa in corso.

In vista di un nuovo incontro a giugno, Castiglione conclude che per l'amministrazione è importante allargare il progetto sul territorio, ampliando le attività che andrebbero a coinvolgere il Comune.

Le reazioni

Alle proteste hanno preso parte molti personaggi del mondo della cultura e dell'informazione, che hanno dato il proprio appoggio e sostegno alla Casa delle Donne.

Tra questi, l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini, la quale, durante il presidio, ha sottolineato l'importanza della struttura e come lo sfratto sia una mossa controproducente per la Sindaca Raggi. Ha quindi concluso: ”Andare a bloccare tutto questo vuol dire non avere il senso delle priorità”.

Walter Veltroni affida a Twitter la sua solidarietà alla struttura, definendola come “riferimento per la coscienza civile della città” dove “generazioni di donne hanno vissuto la battaglia politica per affermare i propri diritti”.