Sono passati quasi 8 anni dall'omicidio di sarah scazzi, quindicenne di Avetrana (Taranto) e, ancora, non si sa con certezza chi l'ha uccisa e perché. Ieri, nel corso di un procedimento parallelo al processo principale è stata ascoltata dal pubblico ministero, Mariano Buccoliero, Virginia Coppola. La giovane è l'ex fidanzata di Ivano Russo, il ragazzo (all'epoca dei fatti ventiseienne) conteso dalla piccola Sarah e dalla cugina Sabrina Misseri (attualmente condannata, con la madre, Cosima Serrano, in via definitiva all’ergastolo).
'Non era in casa'
Virginia Coppola, davanti al pm ha detto che Ivano Russo, quel maledetto 26 agosto 2010 non era rimasto a casa (come aveva sempre sostenuto). La rilevazione le sarebbe stata fatta da quella che, all'epoca, era la compagna di Claudio Russo (fratello di Ivano) e le sarebbe stata confermata, in seguito, dal giovane stesso che le avrebbe confessato di aver incontrato, quello stesso giorno, la piccola Sarah (senza però confidarle né l'ora né il motivo dell'incontro). Secondo Virginia, Ivano, sarebbe uscito di casa poco prima delle 14 per acquistare delle cartine per le sigarette. Sarebbe poi rientrato 20 minuti più tardi. La testimonianza avrebbe rilevanza in quanto il giovane, sentito più volte dagli inquirenti, ha sempre sostenuto di non aver mai lasciato l'abitazione, neppure per pochi minuti.
Durante l'udienza la Coppola non ha nascosto che la sua relazione con Ivano Russo è finita nel peggiore dei modi tra denunce e contro-denunce. Se la testimonianza di Virginia Coppola venisse confermata si potrebbero aprire nuovi scenari sull'omicidio di Sarah. Ricordiamo comunque che al processo i familiari di Ivano hanno sempre confermato la versione fornita dal giovane.
All'udienza, è stato chiamato a deporre anche Michele Misseri (lo zio della quindicenne ed il marito di Cosima). L'uomo, imputato di autocalunnia, si è accusato ancora del delitto di Sarah.
Il giallo di Avetrana
Il 26 agosto 2010, Sarah Scazzi, 15 anni, sparì nel nulla dopo essere uscita da casa. Quel pomeriggio aveva un appuntamento con Sabrina (la cugina più grande di qualche anno che abitava a qualche centinaio di metri di distanza).
Dopo poche ore scattò la denuncia e il caso di Sarah finì su giornali e telegiornali. Gli appelli dei familiari caratterizzarono i giorni seguenti ma dell'adolescente non c'era nessuna traccia. Il 6 ottobre, lo zio, Michele Misseri, confessò il delitto e indicò il luogo dove seppellì il cadavere. In seguito l'uomo - in carcere - ritrattò ed accusò la figlia Sabrina del delitto della cugina. Nel maggio 2011 anche la madre di Sabrina finì in manette per l'omicidio di Sarah. L'anno scorso la Cassazione ha confermato l'ergastolo per madre e figlia che si sono sempre professate innocenti . Secondo la Procura, il movente era da ricercarsi nella gelosia di Sabrina - innamorata di Ivano - nei confronti della cugina.