Dodici minorenni tra le vittime, 12.600 feriti, il conteggio dei morti sale a 104. Sono questi i nuovi dati pubblicati dall’ONU. Il massacro sulla Striscia di Gaza sono sempre più allarmanti. Ogni tentativo di fermare la carneficina è stato ignorato dai militari, che questo lunedì, il 15 maggio, hanno ucciso 60 persone, compresi 8 bambini, spesso giustiziati direttamente da cecchini israeliani.

Un simile massacro, alimentato anche dalla decisione di Trump di trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme, va oltre ad ogni possibile autorizzazione del diritto internazionale, secondo cui è ingiustificabile ogni forma di forza armata utilizzata per ragioni diverse dell'autodifesa contro una minaccia letale.

Amnesty International ha descritto la situazione affermando che "i militari israeliani hanno ucciso e mutilato manifestanti che non ponevano alcun pericolo per loro."

Guerra e indigenza

Come se non bastasse questa marea montante di omicidi, Gaza si ritrova sprovvista di acqua potabile, benzina ed elettricità. Questo ha portato a servizi pubblici bloccati e ospedali inagibili, ora più necessari che mai. Inoltre, l'accesso al valico di Erez, frontiera tra Israele e Gaza e fonte di scambio di rifornimenti e approvvigionamenti, è al momento inagibile e in realtà è rimasto chiuso per tutto questo tempo. Al suo posto è stato aperto un collegamento attraverso l'Egitto, varco eccezionale per dare possibilità di curarsi ai feriti più gravi degli scontri.

Il mondo sta vivendo un momento di lutto, a ricordare una distopia fatta realtà, dove i militari israeliani giustiziano persone innocenti sotto la maschera della liceità militare. Si auspica un'indagine sui crimini commessi dalle forze dell'ordine, la cui autorità è stata usata in modo barbaro e ingiustificato.

La richiesta d'aiuto della Palestina

Ma il primo passo, e il passo ora più importante è quello di riuscire ad aiutare il popolo palestinese che oggi più che mai sente di essere stato abbandonato in balia di un potere militare dal "grilletto facile". Il direttore del Centro per i Diritti Umani della Palestina, Raji Sourani, ha oggi dichiarato: "Siamo dalla parte giusta della storia, [..] Dignità e libertà sono troppo preziose per essere compromesse." e conclude scrivendo : "Nessuna forza o potere potrà portarci via da qui.

[..] Pace e amore da Gaza."

Visto lo scenario apocalittico che ha mutilato questa "terra di nessuno" negli ultimi giorni, non resta che sperare che da qualche parte, o in un qualche modo, la pace e l'amore di cui Sourani parla riescano a raggiungere Gaza una volta per tutte.