In un periodo storico nel quale si parla costantemente di violenza di genere, la Svezia ha pensato bene di passare al contrattacco. Da ora in poi ogni uomo sarà tenuto a chiedere esplicitamente il consenso ad una donna prima di toccarla. Nel caso in cui ciò non avvenisse o, a maggior ragione, venisse rifiutato, l’uomo potrebbe essere accusato di molestia sessuale o violenza carnale.

La legge è stata approvata dal Parlamento svedese seguendo il motto “il sesso deve essere volontario. Se non lo è, allora è illegale” e con 257 voti favorevoli e solo 38 contrari.

Entrerà in vigore già dal primo luglio 2018. Senza alcun dubbio si tratta di un precedente molto importante e denota un distaccamento culturale da tenere in forte considerazione. Senza il consenso esplicito, l’uomo non è autorizzato ad approcciare nessuna donna. Sul sito del Governo svedese si può leggere: “Se una persona vuole impegnarsi in attività sessuali con qualcuno che rimane inattivo o dà segnali ambigui, dovrà scoprire se l'altra persona è disponibile”.

Come funzionava prima di questa legge

Prima di questo cambiamento, la legge svedese che puniva la violenza fisica sosteneva che la vittima avrebbe necessariamente dovuto dimostrare di essere stata costretta con forza ad avere un rapporto sessuale.

Anche il restare passiva durante l’atto era ritenuto accettazione del rapporto. In quel modo si trattava di una legge che tutelava più i carnefici che le vittime, ma per avere una modifica ci sono voluti ben 10 anni e il lavoro intenso di volontari, associazioni come MeToo e parlamentari.

Adesso la nuova legge ha istituito anche due nuovi reati: l’abuso colposo e lo stupro colposo dei quali può essere incolpato colui che, non certo della consensualità del rapporto, è andato avanti imperterrito.

Un'emergenza che coinvolge tutti i ceti sociali

Dopotutto in Svezia vi è una vera e propria emergenza sociale per quanto riguarda gli stupri e le molestie sessuali. Anche la stessa principessa Victoria ha denunciato una molestia da parte del noto fotografo Jean-Claude Arnault. Quest’ultimo sarebbe stato accusato da ben 18 donne presenti all’interno dell’Accademia di Stoccolma che decide a chi assegnare il Nobel per la letteratura, tanto da determinare la sospensione del premio per quest’anno.

Lo scorso novembre, inoltre, 450 attrici svedesi hanno denunciato per molestie tutto lo star system scandinavo spiegando che in Svezia la maggior parte degli uomini dello spettacolo agisce come Harvey Weinstein (di recente consegnatosi alla polizia). Sempre quest’anno è stata anche cancellata l’edizione del festival Bravalla, il più grande spettacolo musicale svedese, dopo che nel 2017 erano state stuprate 4 ragazze e abusate 23 in una sola notte.

I dati nazionali riguardo agli abusi sono preoccupanti. Il Consiglio nazionale per la prevenzione del crimine, il BRA, ha comunicato che si è passati dallo 0,9% di stupri del 2005 al 2,4% del 2016. Proprio nel 2016 sono stati segnalati 20.300 reati sessuali di cui 6.720 stupri.

I vari pro e contro della nuova legge

La nuova legge, come per ogni cosa, ha dei pro e contro. Secondo gli attivisti essa determina una vittoria per le donne e un drastico precedente che aiuterà ad avviare una rivoluzione culturale per quanto riguarda la violenza sessuale. Quando si parla di stupro, non si tratta sempre e solo di uno squilibrato in strada, ma può essere commesso anche da un ex o da un marito che non accetta la separazione.

Sempre secondo i detrattori della legge, essa non aiuterà quelle relazioni le cui dinamiche possono essere molto diverse di volta in volta. Potrebbe anche sfuggire, sul momento, la richiesta esplicita e portare, quindi, ad essere considerati potenziali stupratori.

Ciò potrebbe causare un pericolo di strumentalizzazione e venire usato da donne ferite o arrabbiate che potrebbero vendicarsi invocando un falso abuso che sul momento rovinerebbe la reputazione dell’uomo. Sempre secondo i detrattori, questa legge non aiuterà a far emergere il sommerso, ma è solo un altro modo per intasare i tribunali con una miriade di cause ambigue che non permetteranno di arrivare ad una giusta sentenza priva di strumentalizzazioni.