Forte scossa di magnitudo 3.3 avvertita il 16 maggio nell'area del vulcano sommerso Marsili: il sisma è stato prontamente registrato dall' INVG alle 16:45 ad una profondità di 363 km. Il terremoto è stato molto profondo, pertanto la scossa è stata avvertita in modo lieve alle Isole Eolie e non si sono registrati danni a cose o a persone.

Il colosso sottomarino

L'attività vulcanica del Marsili è strettamente monitorata dai sismologi, essendo l'enorme vulcano, situato negli abissi del Mar Tirreno, uno dei vulcani più pericolosi in caso di improvvisa eruzione.

Il gigante Marsili ha dimensioni davvero colossali: è lungo circa 70 km, largo 30 metri, ricoprendo un area di ben 1200 km quadrati, oltre che avere un volume di 3000 km cubici.

Il vulcano è sommerso ad una profondità di circa 3 km, raggiungendo poco più di 500 metri dalla superficie dell'acqua, ed è un vulcano ancora in attività: non ci sono eruzioni in corso, ma ha tutto il potenziale per scatenarne ancora. Gli studi più recenti, mostrano manifestazioni idrotermali, ossia fenomeni chiaramente dovuti alla circolazione di liquidi bollenti all'interno del vulcano, ricollegabili ad un processo magmatico in corso.

Cosa succederebbe in caso di eruzione?

Il vulcano è stato scoperto nel ventesimo secolo ed è battezzato con il nome di Luigi Ferdinando Marsili, famoso scienziato italiano.

Dal 2005, rientra nei progetti del CNR, attraverso un sistema di reti integrate di monitoraggio. La sommità del vulcano è alta 900 metri e larga 3250, con una massa di 660 km cubici: un collasso di una parte del cono vulcanico genererebbe una frana di proporzioni enormi, di circa 20 km cubi di materiale: il materiale franato precipiterebbe ad una velocità di 70 m/sec e impiegherebbe pochissimi minuti per raggiungere il fondo del mare.

Ciò darebbe origine a un maremoto disastroso che in soli 15 minuti raggiungerebbe le Isole Eolie e, proseguendo verso la Calabria e la Sicilia con onde fino a 30 metri, darebbe vita ad uno scenario apocalittico.

Ognuno di noi si augura che il Marsili se ne stia quieto ancora per diversi anni, perché in caso ci fosse una eruzione, sarebbe catastrofica.

In un territorio italiano esposto a questo rischio, ci deve essere la necessaria attenzione da parte della Protezione Civile e del Governo italiano sui piani di emergenza ed evacuazione adeguati, che sembrerebbero ancora non essere stati aggiornati.