La crisi diplomatica del Golfo non passa in secondo piano nel panorama internazionale. Non passa in secondo piano neppure in Italia, dove ogni giorno si parla soprattutto di flussi migratori, azioni di contrasto, favorevoli e contrari a misure più o meno drastiche per governare il fenomeno. A maggior ragione nel giorno dell'arrivo dello sceicco Mohammed Bin Abdulrahman Bin Jassim Al-Thani. Lo sceicco è vice premier del Qatar e ministro degli Affari esteri dello stesso Paese asiatico, emirato del Vicino Oriente, in una piccola penisola della più grande Penisola Arabica, circondata quasi interamente dalle acque del Golfo Persico.

Solo a Sud confinante con l'Arabia Saudita. Mohammed Bin Abdulrahman Bin Jassim Al-Thani è stato ricevuto ieri alla Farnesina dal ministro degli Affari esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi.

Scambio di vedute

Dal sito internet della Farnesina fanno sapere che c'è stato un "approfondito" scambio di vedute fra lo sceicco qatariota e il ministro Moavero Milanesi sulla crisi diplomatica del Golfo, e durante il "cordiale colloquio" è stata evidenziata la posizione del nostro Paese. Una posizione chiara, senza mezzi termini, senza giochi di parole né frasi lasciate alla libera interpretazione: "Italia a favore di una soluzione diplomatica basata sul dialogo tra le Parti". Attenzioni puntate sui principali temi regionali, compresi gli sviluppi in Libia, considerando anche il fenomeno migratorio, e in Siria.

Per il resto, Moavero Milanesi ha sottolineato l'impegno del Governo italiano per l'intensificazione del dialogo e delle relazioni bilaterali fra Italia e Qatar nell'ambito economico e commerciale. Non solo. E' condiviso anche il proposito di una maggiore cooperazione sul fronte culturale fra la realtà italiana e quella qatariota.

Nella visita romana, lo sceicco ha incontrato anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi. Anche Conte ha ribadito la posizione dell'Italia su diversi temi.

Il protocollo d'intesa

La visita si è registrata a poco più di quattro mesi dal protocollo d'intesa tra Italia e Qatar per collaborare nella lotta al terrorismo e alla criminalità, firmato dall'ex ministro Marco Minniti a Doha, la capitale del Qatar.

Linee guida chiare su forme di cooperazione e scambio d'informazioni su cybersecurity sicurezza nella gestione degli eventi. Un discorso molto ampio, riguardante anche il Campionato del mondo di calcio del 2022, con la formazione di gruppi di lavoro tecnici. In quell'occasione, Minniti si era confrontato con l'emiro Tamim Bin Hamad Al Thani; il ministro dell'Interno, Abdullah bin Nasser bin Khalifa Al Thani, e lo stesso ministro degli Esteri, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ricevuto ieri a Roma.

La realtà qatariota

Il Qatar si estende su una superficie di oltre 11 mila chilometri quadrati, con 2 milioni e 350 mila abitanti. Un'area brulla e rocciosa, con diversi giacimenti di petrolio e gas naturale.

Da queste parti s'importano massicci quantitativi di derrate alimentari, considerata la ridotta superficie messa a coltura. Il settore agricolo impegna circa il 3 per cento dell'intera forza lavori. Il clima è desertico, l'acqua scarseggia, le falde freatiche sono in gran parte inutilizzabili per l'alto contenuto di minerali. Si ricorre, infatti, alla desalinizzazione dell'acqua marina. Negli ultimi tempi il Qatar ha legato il proprio nome allo sport di livello mondiale, non solo al calcio, anche al ciclismo e al tennis. Il Campionato mondiale di calcio del 2022 sarà l'ultima edizione a prevedere la partecipazione di 32 squadre. Dal 2026 il Mondiale sarà esteso a 48 nazionali.