L'attesa, nella sala del medico di famiglia gli era sembrata infinita e quando ha visto che un'altra persona - un informatore scientifico - stava provando ad entrare nell'ambulatorio prima di lui, un cinquantunenne barese ha perso le staffe e lo ha accusato, apertamente, di avergli "rubato il posto". Il professionista, dopo aver provato a spiegargli che stava lavorando, aveva lasciato "cadere le accuse e si era rimesso seduto, convinto che la cosa sarebbe finita lì. Invece, poco dopo, ha dovuto ricredersi: una volta uscito dallo studio, il 51enne, ancora alterato, lo ha aggredito, prima a male parole e poi fisicamente.

E' accaduto venerdì 6 luglio a Castellana Grotte, popoloso centro a 40 km da Bari. L'episodio è stato denunciato dallo stesso informatore scientifico alla Fedaiisf, Federazione delle associazioni degli informatori scientifici del farmaco e del parafarmaco.

L'aggressione

Secondo la ricostruzione fornita da Antonio Mazzarella (presidente della Fedaiisf), il 51enne, residente a Castellana, avrebbe prima insultato l'informatore scientifico, originario di Torre a Mare e poi, all'esterno dello studio, lo avrebbe preso a pugni ed a calci fino all'intervento del medico che è riuscito a calmare il paziente. Subito sono arrivati sul posto gli uomini del 118, che hanno trasportato l'informatore al Policlinico, ed i carabinieri della locale stazione che hanno messo in stato di fermo l'aggressore.

Il professionista, subito medicato, ha riportato diverse lesioni ed un trauma cranico refertate dai medici con una prognosi di 20 giorni.

Parole di solidarietà anche dall'Ordine dei medici

La Fedaisf, che ha giudicato gravissimo quanto accaduto (soprattutto se si considera che nessuno dei presenti, oltre al medico di base, è intervenuto), ha espresso la massima solidarietà all'informatore.

Anche Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, dopo aver espresso vicinanza alla vittima, ha aggiunto: "Questi episodi di violenza sono tutt'altro che rari e sono un chiaro sintomo di svilimento e poca considerazione di tutto quello che ruota intorno alla medicina ed al medico. Attualmente si respira un clima di sospetto e chi svolge la professione di informatore scientifico viene visto come un emissario delle industrie del farmaco, quasi un corruttore. Alla vittima, così come a tutti coloro che svolgono questo lavoro delicato e prezioso, va il nostro sostegno".