Braccio di ferro sulla nave 'Diciotti' della marina militare italiana, ferma a poche miglia dal porto di Trapani e la cui gestione è sotto il controllo della centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. Il ministro dell'interno, Matteo Salvini, pretende che i presunti responsabili dell'ammutinamento a bordo della nave 'Thalassa' siano arrestati e scendano dalla 'Diciotti' in manette. Sulla banchina del porto di Trapani, nel frattempo, c'è un presidio di volontari, componenti di associazioni umanitarie che chiedono lo sbarco dei migranti. Su questa lunghezza d'onda anche il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida.

Secondo il primo cittadino, gli eventuali responsabili dell'ammutinamento vanno puniti, ma non si può negare lo sbarco degli immigrati per le operazioni di prima assistenza. '

'Chi ha sbagliato deve pagare, ma basta con gli spot'

Intervistato da Repubblica, Giacomo Trachida ha posto l'accento "sul massimo rispetto per l'attività del ministero dell'Interno, ma mi auguro - ha aggiunto - che facciano sbarcare un pò di questi poveri Cristi che hanno bisogno di una prima assistenza e di seguire l'iter normale per capire se ci sono le condizioni per trovare nella terra promessa, messo tra virgolette, un pezzo di futuro". Trapani città aperta e città culturalmente votata all'accoglienza: Tranchida aveva sottolineato questo aspetto lo scorso mese, praticamente il giorno successivo alla sua elezione a sindaco quando a tenere banco era la vicenda della nave 'Acquarius'.

"Trapani accoglie, è la storia di questa città, di questa terra e del Paese Italia, perché siamo anche figli di esuli. Poi non la butto in Politica o polemica, con tutto il rispetto per le idee del ministro Salvini. Convengo solo nel dire che chi sbaglia paga, vale per me e per tutti, anche per i nostri ospiti che accogliamo".

Con questo Tranchida evidenzia il nodo principale della questione: giusto che, in presenza di reati, intervenga la legge, ma non per questo si deve negare lo sbarco dei cittadini stranieri a bordo della 'Diciotti'. Sollecitato dal cronista di Repubblica che gli chiedere di prendere una netta posizione politica, il sindaco di Trapani dice che "non è con gli spot e con i punti di sondaggio elettorale che si possono governare i processi di immigrazione, a volte bisogna fare delle scelte difficili e, soprattutto, credo che un uomo della stazza e della caratura politica di Salvini se la dovrebbe prendere un pò con quelli più grossi di lui.

C'è un problema che riguarda l'Europa ed alcuni Paesi membri che sono tali solo per gli euro e non per altro. Da questo punto di vista massima solidarietà al governo se alza la voce con i più forti, un pò meno se lo fa con i più deboli - conclude Giacomo Tranchida - al netto di chi sbaglia paga ovviamente".