Mentre tutti dormono, una donna sta lottando disperatamente contro il suo assassino: probabilmente l’ha fatto entrare lei stessa in casa sua, è una persona che conosce bene e di cui si fida. Durante la feroce colluttazione – avvenuta nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 luglio – nessuno sente nulla, nonostante in molti tra i vicini di casa della vittima, in via Pantano a Pesaro, dormano con la finestra aperta per il caldo. Unico indizio, la luce che illumina l’appartamento, notata da qualcuno ancora accesa all’una di notte. La padrona di casa è Sabrina Malipiero, 52 anni, separata da circa dieci anni, con due figli ormai grandi.

Ed è proprio uno di questi, Stefano, a dare l’allarme: insospettito perché la madre non risponde al telefono, si reca di persona a casa sua e la trova ormai priva di vita.

L’assassino è scappato con l’auto della vittima

Il ragazzo chiama i soccorsi, ma ormai non c’è più nulla da fare: come accerterà il medico legale, la donna è morta già da diverse ore. Sul volto i segni di una violenta lite: l’assassino ha picchiato la sua vittima, per poi ferirla al collo con un oggetto contundente, forse un coltello. Dopo averla colpita è fuggito via, lasciandola morire dissanguata.

L’appartamento, ad un primo esame, appare in ordine, non sembrano esserci i segni di un tentativo di furto. Anche la porta dell’abitazione non mostra tentativi di scasso: appare probabile che sia stata la stessa Malipiero a far entrare in casa la persona che poi l'avrebbe uccisa.

Quasi certamente si tratta di qualcuno da lei ben conosciuto e che non teme, tanto da accoglierlo a tarda ora. Mentre gli inquirenti svolgono i primi accertamenti ci si accorge che manca l’auto della donna, una Daewoo Matiz nera: l’assassino deve averla usata per abbandonare di corsa il luogo del delitto.

Una donna solare e allegra, benvoluta da tutti

La vettura viene ritrovata qualche ora dopo, a circa due chilometri da casa di Sabrina Malipiero: sono tuttora in corso gli esami sull'automobile da parte della polizia scientifica, alla ricerca di eventuali tracce. È invece sparita nel nulla l’arma del delitto: l’omicida forse l’ha portata via con sé per poi occultarla.

Le indagini, svolte dalla Squadra Mobile di Pesaro sotto il coordinamento dal sostituto procuratore Silvia Cecchi, si sono concentrate sulla ricerca di eventuali moventi. Ma dai primi accertamenti è emerso come la vittima fosse una donna solare, gentile e allegra, sicuramente con pochi nemici. Era molto conosciuta nel quartiere per aver lavorato a lungo come commessa presso un forno poco distante da casa sua, in una zona periferica di Pesaro. Da qualche mese era stata assunta da un supermercato, sempre nel quartiere. Era rimasta in buoni rapporti anche con l’ex marito ed era legatissima soprattutto ai due figli, Camilla, 26 anni, laureata in Giurisprudenza, e Stefano, di 24, che lavora come dj in numerosi locali della provincia.

A quanto pare nessuno dei vicini, amici o conoscenti interpellati dalle forze dell’ordine ha saputo fornire una spiegazione per questo delitto. Tuttavia i poliziotti starebbero valutando la posizione di un uomo, non italiano, che avrebbero interrogato a lungo: nelle prossime ore potrebbero emergere importanti novità sul caso.