Il ministero della Salute, nelle scorse ore, ha lanciato un'allerta relativa ad una diffusa marca di acqua minerale. In un comunicato ha invitato a non bere acqua oligominerale Santa Croce appartenente ad uno specifico lotto. Subito, dagli scaffali della piccola e della grande distribuzione, sono state ritirate migliaia di bottiglie di vetro in formato da un litro. Non è la prima volta che dell'acqua minerale viene tolta dal mercato (qualche mese fa stessa sorte era toccata all'acqua San Benedetto).

Il lotto ritirato

In un comunicato datato venerdì 10 agosto 2018, il ministero della Salute, ha provveduto a segnalare per rischio fisico il lotto BL060A10 di acqua oligominerale Santa Croce imbottigliata presso lo stabilimento Sorgente Fiuggino-Canistro, in provincia dell'Aquila.

Il ritiro riguarda le bottiglie in vetro da un litro - in confezione da 12 - aventi come data di scadenza marzo 2020. Il ministero ha precisato (nella sezione dedicata ai "Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori" del portale Salute.gov) che si tratterebbe di un richiamo cautelativo. Le bottiglie di acqua, infatti, potrebbero contenere particelle in sospensione da caratterizzare.

Chi avesse acquistato bottiglie di acqua Santa Croce appartenente al lotto BL060A10 non deve consumarla, ma riportarla il prima possibile presso il punto vendita (dove verrà rimborsata o sostituita). Gli altri lotti Acqua Santa Croce, invece, sono sicuri e possono essere consumati in tutta tranquillità.

Acqua Santa Croce - un'acqua oligominerale a basso contenuto di sodio e nitrato - è imbottigliata dal 1975 da Sorgente Santa Croce Spa. L'azienda, al momento, non ha rilasciato nessun comunicato ufficiale.

Il precedente

Non è la prima volta che un'acqua minerale viene ritirata dagli scaffali di negozi e supermercati. Lo scorso 11 giugno, la San Benedetto S.p.A., importante società multinazionale avente sede a Scorzè (Venezia) ha disposto il ritiro del del lotto 23LB8137E di acqua minerale naturale denominata "Fonte Primavera" ed avente come scadenza il 16 novembre 2019 per la forte presenza di idrocarburi aromatici.

In quel caso, furono ritirate le bottigliette di plastica da mezzo litro imbottigliate nello stabilimento abruzzese "Gran Guizza" di Popoli (alle porte di Pescara).

Anche il ministero della Salute aveva diramato un avviso sul proprio sito sottolineando la possibilità di un rischio chimico dovuto ad una forte presenza di contaminanti idrocarburici (come xilene, trimetilbenzene, toluene e etilbenzene).