In un periodo storico in cui, purtroppo, si riesce a fare ironia su tutto, nessuno si sarebbe mai aspettato una vignetta satirica sul crollo del ponte Morandi. La strage che ha colpito il nostro Paese il giorno prima di Ferragosto, infatti, è stata ripresa dal giornale francese Charlie Hebdo, già in passato sotto l'occhio del ciclone per un'immagine macabra sul terremoto che rase al suolo Amatrice. Anche questa volta, la foto pubblicata ha fatto molto discutere.
Una satira macabra
Una vignetta su sfondo interamente giallo che raffigura l'ala sinistra del ponte Morandi spezzata e, al di sotto di esso, un uomo di colore che toglie le macerie con una scopa.
Come se non bastasse, si vede chiaramente un'auto in crollo verticale, pronta a distruggersi con l'impatto al suolo. Nonostante già da sola questa immagine possa apparire come offensiva e macabra nei confronti non solo del popolo genovese, ma più in generale di tutti gli italiani, la scritta che contorna questa terribile copertina ha lasciato tutti ancora più perplessi: "Costruito dagli italiani...pulito dai migranti". Se per alcuni Charlie Hebdo ha semplicemente voluto denunciare la situazione attuale della politica italiana e la gestione delle nostre infrastrutture, altri hanno sottolineato come una tragedia di tale portata non possa e non debba assolutamente divenire oggetto di ironia e satira.
La reazione italiana
Il ligure Edoardo Rixi, viceministro ai trasporti, si è duramente scagliato contro la copertina di Charlie Hebdo, accusando il giornale di essere senza vergogna e di aver ormai superato tutti i limiti del cattivo gusto. Successivamente, ha negato che una simile immagine possa essere etichettata come satira e, in maniera tanto veemente quanto decisa, ha dichiarato che tutto ciò può essere definito in un solo modo: "Schifo".
In aggiunta, Marco Marsilio, esponente del partito politico "Fratelli d'Italia", ha chiesto ufficialmente al Ministro degli Esteri di convocare nella Capitale l'ambasciatore francese, in modo tale da poter metter fine a una situazione che, col tempo, sta diventando davvero insostenibile.
Non è la prima volta
Non si tratta del primo episodio di sfottò, da parte del giornale Charlie Hebdo, alle tragedie accadute nel nostro Paese.
Due estati fa, infatti, subito dopo il terribile terremoto che colpì il centro Italia e che distrusse interamente città come Amatrice e Accumoli, Charlie Hebdo diede vita a una copertina agghiacciante, nella quale le persone defunte erano posizionate a strati, fino a formare delle lasagne, piatto tipico della nostra penisola. Una simile situazione si verificò nuovamente un anno e mezzo dopo, con il giornale capace di fare ironia sul disastro di Rigopiano. Insomma, al di là della satira e di come questa venga intesa, alle volte bisogna ricordarsi di ciò che si nasconde dietro a determinati eventi: persone che piangono e un Paese in ginocchio.