Dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, costata la vita a 43 persone, sono cominciate le indagini per stabilire se ci siano eventuali responsabili. Come ben si sa, il governo punta su Autostrade per l'Italia, il concessionario che gestisce la rete autostradale nel nostro Paese. I vertici della società infatti non avrebbero effettuato la manutenzione necessaria sulla struttura e, conoscendo già la situazione, avrebbero fatto poco per intervenire ed evitare la tragedia. A chiarire la situazione è il procuratore di Genova Francesco Cozzi, che informa sul procedimento dell'indagine e sulla situazione del Morandi.

Il procuratore: 'Il moncone ovest era già in degrado'

Che il Morandi non fosse in sicurezza lo si era capito nei momenti successivi al disastro. Il procuratore Cozzi, così come si apprende dall'agenzia Ansa, informa come il lato ovest del ponte fosse in stato di severo degrado già prima del disastro del 14 agosto. Tale situazione è stata constatata proprio oggi dai periti incaricati di indagare le cause del crollo del viadotto. Anche nella parte sopravvissuta al crollo, quella situata a est, si registrerebbero stati di degrado compatibili con quelle ritrovate dall'altro lato. La Procura informa anche come si stia procedendo a stabilire se questo stato di fatiscenza della struttura sia stato volontariamente ignorato.

Ancora nessun indagato

Intervenuto a Rai News 24, il procuratore Cozzi ha smentito categoricamente la notizia, apparsa su qualche quotidiano nazionale, secondo la quale ci sarebbero già 10-12 iscritti nel registro degli indagati. "Questo non corrisponde al vero" - ha affermato il procuratore. Lo stesso, sempre attraverso la stampa nazionale, ha chiarito come gli organi investigativi stiano procedendo ad acquisire tutta la documentazione necessaria presso la direzione centrale della società Autostrade per l'Italia.

Ponte pericolante e da demolire

Attualmente il Morandi, o almeno quello che ne resta, è pericolante e dovrebbe essere abbattuto o messo in sicurezza al più presto. La notizia è stata resa nota dalla commissione tecnica, presieduta dall'architetto Roberto Ferrazza, la quale ha il compito di stabilire le cause del crollo dell'enorme viadotto.

Intanto, domani 24 agosto alle ore 18, si svolgerà la prima riunione tra il concessionario e la struttura commissariale. La stessa avverrà presso la sede della Regione Liguria. Prosegue attentamente infine il monitoraggio della struttura da parte dei Vigili del Fuoco e dei tecnici incaricati.