Aveva affinato nel corso del tempo una vera e propria tecnica per adescare in rete ragazzine minorenni. Per prima cosa le contattava sui principali social network - come Facebook - fingendosi un diciassettenne. Una volta avvicinate le ragazzine cercava di conquistare la loro fiducia e, passato un po’ di tempo, partiva con la richiesta di foto a luci rosse. Dopo aver ricevuto le immagini iniziava a ricattare le giovani con lo scopo di ottenere dei rapporti sessuali in cambio del suo silenzio.

Ma ora il 25enne di Porto Sant’Elpidio, che aveva ideato questo losco sistema per entrare in contatto con le sue vittime, non potrà più nuocere a nessuno.

Il giovane è stato infatti arrestato nella mattina di martedì 28 agosto dai carabinieri di Montegranaro con il supporto del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Fermo.

Almeno dodici le vittime del venticinquenne

Il Gip del tribunale di Fermo ha emesso, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del venticinquenne, che dovrà rispondere dei reati di detenzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale aggravata. Secondo gli inquirenti negli ultimi mesi sono cadute nella trappola dell'uomo almeno dodici ragazzine di età compresa tra i 12 ed i 14 anni.

Le indagini dei carabinieri sono partite lo scorso maggio quando una tredicenne, residente a Montegranaro, ha confessato alla madre l’incubo che stava vivendo da diverso tempo.

La minore, come accade sempre più spesso tra adolescenti, aveva inviato alcune sue foto intime scattate con il cellulare ad un ragazzo, conosciuto sui social, che diceva di avere 17 anni. Da quel momento il giovane aveva iniziato a minacciarla di diffondere le immagini e a chiederle sempre più insistentemente di consumare dei rapporti per farlo tacere.

Sempre più giovanissimi sono vittima di raggiri a luci rosse sul web

A quel punto i genitori della ragazza hanno deciso di denunciare l’accaduto ai militari dell’Arma che hanno immediatamente avviato un costante monitoraggio dei social network alla ricerca di prove che inchiodassero il giovane.

Dopo poco tempo non solo sono emersi evidenti elementi di colpevolezza a carico dell’indagato ma è apparso chiaro come il sistema di ricatto messo in piedi dal venticinquenne fosse stato utilizzato anche con diverse altre ragazzine (almeno 12).

Inoltre sembra che il tempestivo intervento dei carabinieri abbia fermato sul nascere ulteriori tentativi di violenza carnale da parte dell’adescatore. Il giovane, che aveva dei precedenti di polizia, è stato identificato ed arrestato non appena gli elementi a suo carico sono stati inconfutabili.

Il fermo del 25enne di Porto Sant’Elpidio rientra nell’ambito di una serie di operazioni che vedono scendere in campo vari reparti dell’Arma dei carabinieri che operano in sinergia per poter meglio tutelare i minori. Quest'ultimi, sempre più spesso, cadono vittima di raggiri a scopo sessuale portati avanti all’insaputa dei genitori attraverso i più diffusi social network.