Stefano Ceolin, ristoratore di Mestre (località di terraferma del comune di Venezia) ha perso la sua battaglia legale. Dovrà pagare una multa di 1.400 euro per aver messo a disposizione dei suoi clienti, gratuitamente, un "calciobalila". La Polizia Locale, infatti, in base ai regolamenti amministrativi, lo aveva ritenuto illegale. Ora che anche il Giudice di Pace ha rigettato l'ultimo ricorso (proprio come aveva fatto la Prefettura 4 anni fa), regalerà il biliardino ad un amico. La vicenda, definitivamente conclusa, all'epoca aveva fatto scalpore e sollevato numerose polemiche (anche il sindaco Orsoni, arrivò a scusarsi per la sanzione).

Il calciobalila gratis non rispetta i regolamenti comunali

Il Palco è un famoso ristorante con musica live di Mestre, a due passi dal teatro Toniolo. Per intrattenere i suoi clienti, il gestore, Stefano Ceolin, aveva pensato di non installare slot machine e videopoker, ma di optare per una forma di divertimento un po' più vintage, ma decisamente più sana: così aveva acquistato un calciobalila e lo aveva messo a disposizione gratuitamente.

Durante un normale controllo effettuato dagli agenti della Polizia Municipale però era stato sanzionato in quanto non aveva presentato la «dichiarazione di inizio attività» e, di conseguenza, il calcetto era illegale. Ceolin, ha spiegato all'agenzia Ansa: "Mi ero informato e mi era stato detto che l'autorizzazione era prevista per i soli giochi con gettoniera, dunque, il mio calciobalila non rientrava nella modulistica de Comune.

Inoltre - ha aggiunto -all'Ufficio Commercio mi avevano confermato che, visto che era gratis, non era necessaria":

Invece, i vigli, elevarono una contravvenzione di 1.200 euro (lievitata poi a 1.400 euro) e Ceolin, ritenendola ingiusta, decise di presentare il ricorso alla Prefettura. L'ufficio territoriale di governo, però, rigettò la richiesta.

Il ristoratore, dopo aver ricevuto le scuse dell'allora prima cittadino Giorgio Orsoni e dal prefetto, decise di proseguire la sua battaglia e ricorse al Giudice di Pace. Ora, dopo 4 anni, è arrivata la sentenza (in cui è precisato che il gestore non "avrebbe saputo dimostrare le sue ragioni" e Ceolin, amareggiato, ha deciso di pagare la multa e di regalare il biliardino ad un amico.

La partita con Orsoni

Quanto successo a Stefano Ceolin ha provocato indignazioni e polemiche. Il gestore (che per non aver installato videopoker nel suo locale era stato premiato anche dall’associazione «Slot Mob») ha ricevuto la solidarietà di due ex sindaci lagunari: Massimo Cacciari e Orsoni. Orsoni, addirittura si era cimentato in una partitella a biliardino con Ceolin. Il Consiglio regionale del Veneto, infine, per sanare la grave irregolarità, aveva approvato un'importante modifica relativamente alla norma sul commercio ed aveva introdotto, al posto della sanzione, la «diffida amministrativa» di 10 giorni.