Era un tranquillo pomeriggio, mercoledì 1° agosto per il giornalista Enrico Nascimbeni. Noto per le sue inchieste su "Mani pulite" e sulla guerra nei Balcani, e attuale direttore di una testata giornalistica on-line, Enrico stava portando a passeggiare il suo cane. Il fatto è avvenuto a Milano, dove lo stesso si è da poco trasferito. Sull'uscio della porta di casa ha però trovato due individui che, dopo averlo minacciato con parole abbastanza colorite, hanno cercato di accoltellarlo. Per lui fortunatamente solo qualche graffio.
'Comunista di m...': così avrebbero urlato gli aggressori
Il giornalista non si aspettava certamente quello che gli è accaduto l'altro pomeriggio. Lui stesso ha raccontato a mezzo social la vicenda. Lo scrittore e cantautore ha spiegato su Facebook come i due individui fossero di stazza notevole. Uno di loro ha cercato di sferrargli una coltellata al volto, che il giornalista ha prontamente parato. Il gesto gli ha causato una ferita non grave al volto. Secondo quanto si apprende da Repubblica, il giornalista avrebbe parlato a lungo con l'amico Maurizio Merlotti, il quale racconta come l'episodio sia probabilmente da ricollegare alle minacce che già da diverso tempo lo stesso Nascimbeni subisce via mail e sui social.
Sostenitore infatti di movimenti anti-razzisti e anti-fascisti, Enrico si è da poco trasferito da Verona nel capoluogo lombardo. Qui presta la sua attività giornalistica per alcune associazioni che si occupano di combattere omofobia, razzismo e devianze fasciste. L'aggressione è avvenuta in assenza di testimoni, cosa che sicuramente complica le indagini per risalire agli autori dei vile gesto.
Il protagonista di questa sfortunata vicenda ha anche ribadito come i due avessero il cranio rasato e fossero tatuati. Non appena si sono allontanati, e smesso con i loro propositi bellicosi, i due hanno fatto perdere le loro tracce. A questo hanno aggiunto parole non felici nei confronti di Nascimbeni. Lo stesso ha infatti dichiarato come i facinorosi gli avrebbero urlato "sporco comunista di m..." I Carabinieri della stazione Garibaldi di Milano, a cui la vittima si è rivolta dopo l'aggressione, stanno cercando di rintracciare i due aggressori, aiutandosi con i filmati registrati dalle telecamere della zona.
Il giornalista: 'Movimenti neo-fascisti stanno alzando il tiro'
Enrico ricollega quindi l'episodio ad alcuni movimenti neo-fascisti, che a suo dire, ultimamente starebbero alzando il tiro. Quest infatti si sentirebbero liberi di agire, sempre secondo quanto dichiarato da Nascimbeni, in quanto l'attuale situazione politica del Paese lo permetterebbe. Tutto questo secondo il giornalista, farebbe parte di una escalation di violenza contro chi combatte le attuali politiche contro l'immigrazione o ad esempio nei riguardi dei rom. Note su questi punti sono tra l'altro le posizioni assunte dal Viminale.
Alla vittima dell'aggressione sono prontamente giunti tantissimi messaggi di solidarietà, come dall'Anpi e dalla stessa associazione "I Sentinelli" di Milano.
L'ennesima aggressione nei confronti di un collega è stata condannata ovviamente anche dalla Federazione nazionale della stampa e dell'Associazione giornalisti della Lombardia. Anche la politica ha mostrato solidarietà nei confronti di Enrico Nascimbeni, come Franco Mirabelli, senatore in forza al PD e Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.