Il nuoto era la sua grande passione. Gaia Trimarchi è morta ad appena sette anni dopo essersi tuffata nelle acque dell’isola Sabitang Laya nelle Filippine. Fatale alla bambina di origini romane il contatto con una delle meduse più velenose al mondo. La tragedia è avvenuta sotto gli occhi della mamma, degli zii e dell’allenatore della piccola. La famiglia aveva scelto le spiagge esotiche del sudest asiatico per trascorrere le vacanze estive. Nel corso di un’escursione in barca la ragazzina aveva deciso di fare un bagno. Il dramma nel giro di pochi istanti con la bimba che ha lanciato un urlo di dolore richiamando l’attenzione dei congiunti.
La madre di Gaia ha raccontato di aver visto la gamba della figlia diventare rapidamente di colore viola. La situazione è parsa fin da subito delicata ed a rendere più complicati i soccorsi della Trimarchi l’assenza del kit di primo soccorso sull’imbarcazione. Inoltre sono trascorsi quaranta minuti dal momento in cui la bambina è venuta a contatto con la cubomedusa al trasporto nella struttura di soccorso. Lasso di tempo che si è rivelato fatale, secondo quanto riferito dai familiari e dai media locali, per le sorti di Gaia. Quando è arrivata in ospedale i medici non hanno potuto far altro che accertare il decesso.
Bagno fatale alla bimba con la passione del nuoto
A determinare il tragico epilogo la grave reazione allergica determinata dal contatto con il velenoso animale marino.
La Cnn ha riferito che alla ragazzina è stata applicata immediatamente della benzina per attenuare il dolore ma ciò non è bastato per salvarle la vita. I tempi di trasporto sono stati troppo lunghi e non è bastato neanche allertare immediatamente l’ospedale per evitare il peggio. Inconsolabile la madre che ha puntato l’indice sulla scarsa informazione fornita sul pericolo meduse (i turisti non sarebbero stati avvisati).
“Non c’erano segnali di nessun tipo e neanche i marinai ci avevano avvertito del pericolo che correvamo”. Nel mirino della donna anche il comandante che li ha condotti a fare il giro delle isole. Dall’altra parte l’uomo si è difeso affermando che l’escursione dove durare appena un quarto d’ora e che non gli era stata manifestata l’intenzione di fare il bagno.
La madre di Gaia accusa, il comandante si difende
Nelle more la dottoressa Minerva Aguirre ha spiegato che quando Gaia è arrivata in ospedale le pupille erano dilatate e non c’erano più segnali vitali. “Una settimana prima è morta un bimba di 6 anni in circostanze analoghe” - ha aggiunto il medico. Da rilevare che nei mari tropicali sono presenti meduse molto pericolose. Il contatto con il loro veleno può determinare conseguenze letali. Cubomedusa, caravella portoghese, diffusissima in Australia, e medusa scatola sono tra le specie in grado di provocare choc anafilattico. In questi casi gli esperti consigliano di intervenire rapidamente con adrenalina e raschiare la parte interessata dalla puntura con un coltellino o una carta di credito.